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lunedì, Ottobre 7, 2024
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Discarica abusiva “riaffiora” dopo dieci anni. Ma non era stata “bonificata” e “svuotata” nel 2007 ?

ANTILLO – L’esondazione del torrente Antillo (che più a valle diventa il torrente Agrò), ha fatto venire alla luce in contrada Manti una ex discarica di rifiuti solidi urbani, dismessa dagli anni Novanta ma che nel 2007 avrebbe dovuto essere “bonificata” e “svuotata” grazie ad un finanziamento regionale di 177mila euro. Le acque impetuose del torrente in quei giorni di piena hanno “scoperto” il fianco sinistro della ex discarica dove sono affiorati antichi sacchetti di spazzatura, evidentemente rimasti interrati, mettendo a nudo un’area che sulla carta doveva essere stata bonificata. Su questo nuovo disastro ambientale nella Valle d’Agrò indagano ora i carabinieri, l’Arpa, il Genio Civile, il dipartimento dell’acqua e dei rifiuti dell’assessorato per l’energia, il corpo forestale e l’assessorato regionale al territorio e ambiente, che sono stati immediatamente informati dopo il sopralluogo e la relazione sullo stato dei luoghi redatta dall’ufficio tecnico.

L’area posta sulla strada tracciata con le ruspe, che dal torrente porta alle contrade Manti – Bucolio, presenta un avanzato stato di cedimento lungo la sponda sinistra del torrente Manti, e vi si rileva la presenza di una consistente mole di rifiuti stratificati su diversi piani, emersi in seguito all’erosione del terreno smosso dalla violenta ondata di maltempo che ha infierito sui luoghi. Rifiuti che erano stati interrati e che oggi riaffiorando in superficie e portati via dal torrente creano un grave danno ambientale.

Ieri i carabinieri della stazione di Antillo sono stati per tutta la mattinata in Municipio per fotocopiare atti e documenti che sono stati già trasmessi alla Procura della Repubblica, dalla quale si attende il provvedimento di sequestro dell’intera area dell’ex discarica Manti.

 

I sopralluoghi

 

L’alluvione provocata dall’esondazione del torrente Antillo del 10 ottobre ha investito gran parte del territorio di Antillo travolgendo le frazioni di Canigliari, Romito e Cicala, con conseguenze tali da rendere necessaria la dichiarazione dello stato di calamità naturale,  e l’amministrazione comunale, con le risorse umane e strumentali a disposizione, ha disposto l’esecuzione di sopralluoghi su tutto il territorio comunale, assicurando il costante monitoraggio delle zone particolarmente esposte a rischio idrogeologico e delle situazioni di pericolo per la collettività, ma nessuno si aspettava che potesse emergere quella discarica dimenticata e – soprattutto – bonificata e svuotata quasi dieci anni fa.

 

La bonifica del 2007

 

Il riaffiorare di quei rifiuti riporta alla mente l’attività di bonifica e messa in sicurezza svolta nel 2007 grazie ad un finanziamento di circa 180mila euro da parte dell’Ufficio speciale per la gestione dei rifiuti e delle acque della Presidenza della Regione Sicilia  erogato con decreto numero 1056 del 7.12.2005. Nel piano dei lavori era prevista la rimozione di circa 1600 metri cubi di rifiuti deposti nel corso degli anni quando la discarica (che nel registro regionale risultava abusiva) era ancora attiva. Rifiuti che sarebbero stati conferiti nella discarica Oikos di Misterbianco. I lavori vennero poi collaudati e tecnici e impresa regolarmente pagati.

A questo punto però bisogna capire come mai, se i rifiuti sono stati (o “sarebbero” stati) prelevati e trasportati in discarica a Misterbianco, nell’area di Manti c’è quel preoccupante affioramento rilevato dall’ufficio tecnico e verificato dai carabinieri?

 

Il precedente

 

Non è la prima volta che la magistratura deve intervenire per una discarica ad Antillo. Nel novembre del 2003 venne sequestrata la discarica controllata di contrada Castagna perché i rifiuti non venivano interrati quotidianamente. A dicembre ci fu il dissequestro. Per la bomifica di questo impianto, ora dismesso, è previsto un progetto da 750mila euro.

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