La giunta regionale ha deliberato la dichiarazione dello stato di calamità naturale per le province di Messina, Caltanissetta e Agrigento, fortemente colpite dall’ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha provocato piogge alluvionali e esondazione di torrenti. Lo rende noto la vice Presidente Mariella Lo Bello La deliberazione ha permesso di inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il riconoscimento dello stato di emergenza, finalizzato all’adozione di interventi e sostegni di natura straordinaria. Il provvedimento, con molta probabilità verrà emanato prossimamente. “La decisione presa dalla Giunta – afferma Lo Bello – scaturisce dall’ attenzione verso le istanze che in tal senso sono state sollecitate dai comuni, dai cittadini e dagli agricoltori, al fine di venire incontro a quanti hanno subito danni e perdite”.
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«Quanto è accaduto a Letojanni negli anni Novanta, lo scempio edilizio a cui sono state sottoposte le colline, meriterebbe un’attenzione particolare da parte dell’autorità giudiziaria, per approfondire gli evidenti elementi di anomalia di quella devastante operazione, che a tutt’oggi rappresenta un pericolo immediato per le persone».
Lo scrittore Domenico Cacopardo non fa sconti e ribadisce il suo duro e fermo giudizio sulla sconsiderata cementificazione delle colline di Letojanni, in particolare nelle contrade Silemi e Andreana, quest’ultima sgomberata su ordine del sindaco, Alessandro Costa, dopo le violente piogge dei giorni scorsi che hanno causato, tra l’altro, la frana che si è abbattuta sulla A18 “Messina-Catania”, proprio all’altezza di Letojanni, tagliando in due la Sicilia Orientale.
Giudizio che lui condensò in un paio di articoli scritti nel 2010 su “Repubblica” a seguito della tragedia di Giampilieri e che gli è valso, insieme ad altre sue convinte opinioni sulla diffusione della criminalità a Letojanni e sulla gestione del caso Ruby, una denuncia per diffamazione davanti al Tribunale di Catania, la cui prossima udienza si terrà il 22 ottobre. Il sindaco del tempo, Gianni Mauro ritenne che le sue parole avessero offeso mortalmente l’immagine e l’onore di Letojanni e dei letojannesi. Fatto sta che da allora Domenico Cacopardo è oggetto continuo di aggressioni verbali e insulti sui social network, in cui gli viene intimato di non farsi più vedere in paese, dove fino a dieci anni fa aveva una casa. E fatto ancora più incredibile uno dei suoi libri venne bruciato davanti al Municipio senza che nessuno lo impedisse.
Domenico Cacopardo, infatti, anche se è nato in Piemonte, è siciliano a tutti gli effetti. E le sue vacanze e molte delle feste comandante le ha trascorse da ragazzo come da adulto proprio a Letojanni, di cui era originario il padre. I suoi romanzi, poi, come ad esempio l’ultimo, Il delitto dell’Immacolata, è ambientato proprio tra Letojanni e Messina, così come altri suoi gialli di grande successo. Attualmente scrive su “Italia Oggi”, “La Gazzetta di Parma ” e da qualche tempo sull’Huffington Post. Ma non bisogna dimenticare che Cacopardo è stato un autorevole magistrato, nonché capo di gabinetto di alcuni ministri e presidenti di Senato fino a quando non è stato nominato consigliere di Stato, carica che ha lasciato per andare in pensione solo pochi anni addietro.
(marcello mento per gazzetta del sud)