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Riflessione dell’avv. Gianni Miasi

I MIGRANTI E LA CECITA’ DELL’EUROPA

I dati diffusi dalla autorità europee dicono che ad oggi, settembre 2015, sono sbarcati, in Sicilia ed in Grecia per mare, nelle altre nazioni via terra, oltre 500.000 migranti.

Durante tutto l’anno 2014 erano stati in tutto poco meno di duecentomila.

E’ facile prevedere che il loro complessivo numero, alla fine di quest’anno, sarà molto vicino al milione di unità.

Le previsioni dicono che nei prossimi dieci anni i migranti che cercheranno di sbarcare in Europa  saranno non meno di trenta milioni.

Una cifra spaventosa che rischia seriamente di fare andare a picco l’economia dei paesi europei e con essa la stessa unione.

L’atteggiamento tenuto dalla politica, non solo italiana, è miope ed isterica, si va dalla scempiaggini di Salvini che propone di “ confinare “ i migranti sulle piattaforme galleggianti dell’Eni ( dove le metti 500.000persone ?) , al solidarismo pietoso di chi pensa così di lavarsi la coscienza, al filo spinato ed ai muri che stanno costruendo in Ungheria, alla chiusura delle frontiere, praticamente in tutta Europa.

L’unica posizione cristallina e coerente è quella di Papa Francesco il quale afferma, giustamente, che non possiamo ricacciare indietro coloro che arrivano fuggendo dalle loro nazioni.

Non vi è dubbio che se vogliamo ancora considerarci portatori di civiltà e cultura chi scappa verso l’ Europa per sfuggire alla fame, alle guerre, alle persecuzioni, va accolto senza se e senza ma.

Tuttavia è altrettanto evidente che mai e poi mai possiamo accogliere  30 milioni di migranti: affonderemmo nella miseria pure noi.

Ed allora ?

La soluzione è una sola ed ogni giorno di ritardo da parte dei governi europei aggrava ancora di più le cose.

Occorre, volenti o nolenti, se vogliamo risolvere il problema, che principalmente colpisce l’Europa , intervenire militarmente nelle nazioni “ infette” dall’Isis e dalle dittature, abbattere questi mostri e riportare la democrazia e la equità.

Se ciò avvenisse cesserebbe di colpo la migrazione.

Per fare ciò occorre armare eserciti, mobilitare risorse, mettere in conto dei morti che nessuno vuole.

Spero fortemente di sbagliarmi ma se  i governi europei non percorrono velocemente tale via ,stretta e dolorosa, tra qualche anno non saremo più nelle condizioni di arrestare gli sbarchi di milioni di persone ed inevitabilmente il terrorismo ci aggredirà con la conseguenza che l’Europa e la sua unione, ricca, culturalmente avanzata, tollerante, saranno un lontano ricordo.

La tragedia è che non si vede all’orizzonte nessun uomo di stato europeo che abbia il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e di proporre una azione militare.

Troppo impopolare.

Frattanto la signora Merkel e la ricca Germania che avevano detto di volere accogliere tutti, hanno chiuso le frontiere, altre nazioni lo stanno facendo e le altre lo faranno nel giro di qualche giorno nella illusoria speranza che rinchiudendosi nei singoli confini ciascuno si salverà: al contrario affonderemo tutti più rapidamente.

Cordiali saluti.

Gianni MIASI

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