ROCCALUMERA –
Un movimento che parte dal basso, un partito dei cittadini, dove niente più sarà calato dall’alto. Scelta Civica cambierà nome, diventerà “Cittadini Italiani” (il cambio ufficializzato il 26 e 27 settembre a Salerno), lo ha annunciato il segretario nazionale Enrico Zanetti, attuale sottosegretario all’Economia del governo Renzi, intervenuto a Roccalumera dove all’antica filanda ha presentato il nuovo partito ai simpatizzanti della Sicilia Orientale, che hanno risposto alla grande seguendo con attenzione gli interventi dell’on. Mariano Rabino, parlamentare piemontese di Scelta Civica e del dott. Francesco Vito, vice segretario regionale vicario.
E così è partita dal Sud, dalla Sicilia la sfida de nuovo schieramento politico, davanti ad una platea ricca di uomini politici e amministratori comunali, tra cui Domenico Prestipino presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani e Gaetano Argiroffi, sindaco di Roccalumera, presente con la sua amministrazione al gran completo.
Nel corso dei lavori si è parlato di Messina, della sua provincia (la più popolata con 108 comuni) e della precaria situazione in cui combattono le varie amministrazioni comunali. “Dobbiamo ritornare a curare il territorio, i piccoli comuni – ha dichiarato l’onorevole Rabino – considerato che i cittadini stanno vivendo una fase di particolare scollamento con le istituzioni”. Il sottosegretario Zanetti ha affrontato invece il problema degli immigrati e del rinnovamento politico (“la politica come impegno civico” egli ha detto) evidenziando soprattutto che i Comuni sono al collasso che non si può restare a guardare. Si è poi rivolto agli iscritti chiedendo loro di rivendicare con orgoglio la loro appartenenza, ed ai simpatizzanti di fare un passo avanti aderendo formalmente a questa nuova comunità politica.
Parecchi gli interventi. Provocatorio quello dell’on. Romano, per il quale “questo Paese non ce la fa più a sopravvivere”. Soddisfatto anche Franco Vito di Roccalumera, vice segretario regionale: “Il partito c’è anche in Sicilia – ha detto – la partecipazione di oggi lo dimostra. C’è necessità di una nuova aggregazione che al centro trovi spazio per l’area moderata liberal democratica riformista. Non sarà soltanto un cambio di denominazione, ma una nuova interpretazione della politica, un modo nuovo di ascoltare i bisogni dei cittadini e trovare le soluzioni condivise”.