Mercoledì 1 luglio la parrocchia – santuario “Santa Maria del Carmelo” di Santa Teresa di Riva ha accolto con fede e tanta devozione la reliquia (una tibia) di Santa Teresa d’Avila, custodita in un’artistica teca, proveniente dal convento carmelitano di Treppiedi – Catania dove è custodita. L’iniziativa è stata del parroco don Fabrizio Subba, che, in occasione della festività della Madonna del Carmelo e nella celebrazione del V Centenario della nascita di Teresa di Gesù, ha voluto offrire a tutta la comunità la possibilità di venerare la santa da cui prende il nome la cittadina ed a cui la famiglia carmelitana guarda con tanto amore per la sua esperienza di fede.
La reliquia è stata portata da Don Renato, priore dei carmelitani di Ragusa e da Don Francesco Genco, priore del Carmelo di San Giovanni La Punta , all’ingresso del paese, da dove in processione e recitando il santo rosario con meditazioni teresiane si è percorso un tratto della via Regina Margherita fino alla chiesa parrocchiale. Qui la reliquia è stata posta tra l’altare e la statua di Santa Teresa di Gesù e si è continuato a pregare fino all’inizio della celebrazione eucaristica presieduta da padre Francesco Genco. Nell’introduzione alla messa, padre Fabrizio ringrazia i priori carmelitani per la loro presenza e la disponibilità a volerci fare visita con la reliquia, che resterà in parrocchia fino a domenica 5 Luglio. In questo tempo saranno ospitate le comunità delle parrocchie vicine, devote alla Madonna del Carmelo e ci sarà l’opportunità di preghiere personali e di gruppo, di catechesi e di celebrazioni, finalizzate al ricordo di questa santa di Avila, che con il suo carisma e la sua dottrina ha ravvivato l’amore per Gesù e la sua Chiesa.
La scelta di portare la reliquia nella Chiesa della Madonna del Carmelo è stata suggerita sia dalla ricorrenza dell’anniversario della nascita della Santa di Avila, sia dal legame che sussiste nel nome di Santa Teresa di Riva, sia per il fatto che in questa realtà da anni, come risulta dai documenti storici delineati a tratti dal parroco, una comunità vive appieno il carisma del Carmelo, ossia la preghiera, la vita interiore, il cammino di conversione. Nell’omelia del padre carmelitano è stato evidenziato che, secondo quanto ha suggerito il Vangelo del giorno raccontando l’atteggiamento di Marta e Maria, il modo di scegliesi la parte migliore nel rapporto con Gesù, è quello di mettersi alla Sua presenza, stare in Sua compagnia: sotto il Suo sguardo, in ascolto della Sua Parola, in relazione di amore, facendo la sua volontà. In questo modo ha vissuto Santa Teresa di Gesù che, prima di morire, esprimeva soltanto il desiderio di incontrare il Signore per camminare finalmente insieme a lui senza veli dopo aver percorso un duro, ma gioioso itinerario di perfezione a tappe.
Tale modello di perfezionamento della vita cristiana, attraverso il dono della reliquia viene offerto anche a noi ancora oggi in modo da poter prendere coscienza del valore dell’amicizia con Dio e dell’autentico senso di appartenenza alla famiglia carmelitana nella realtà del mondo circostante. In questa ottica, la reliquia non è un resto mortale ma un segno di resurrezione che indica la pienezza di vita dei santi che hanno incontrato Cristo e lo hanno impresso nel cuore e nella mente, nel corpo e nelle azioni, testimoniando con forza e dedizione la sua Via, la sua Verità, la sua Vita. La tibia di Santa Teresa è forse una delle reliquie più preziose, custodita in Sicilia per concessione e benevolenza dei carmelitani di Spagna, per ricordare a coloro che la venerano l’esperienza del cammino di verità preparato per lei dal Signore attraverso i momenti della conversione, della vita mistica e del magistero.