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Imu e Tasi si paga entro il 16 giugno. Antillo, Casalvecchio, Fiumedinisi, Mandanici e Roccafiorita esenti i terreni agricoli.

E’ iniziato il conto alla rovescia per la scadenza di giugno per la prima rata Imu e Tasi. Non sono cambiate le regole. Le scadenze sono rimaste invariate: acconto entro il 16 giugno, saldo entro il 16 dicembre. E’ stata confermata l’esenzione completa per le abitazioni principali e le relative pertinenze (soggette invece alla Tasi), a eccezione degli immobili di lusso, accatastati nelle categorie A1, A/8 e A/9. A parte l’abitazione principale, le pertinenze e i fabbricati assimilati, l’Imu è dovuta su tutti gli altri immobili: seconde case, immobili locati o sfitti o tenuti a disposizione, negozi, studi, uffici, laboratori e fabbricati produttivi, aree fabbricabili. L’imposta colpisce pure i terreni sia edificabili sia agricoli (ad eccezione di quelli ubicati nei comuni classificati come «totalmente montani» e quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali ubicati nei Comuni classificati come «parzialmente montani».

Antillo, Casalvecchio Siculo, Mandanici, Roccafiorita, Fiumedinisi sono nella lista dei comuni totalmente montani. Anche quest’anno il versamento dell’acconto Imu, pari al 50%, si paga con le aliquote del 2014 e la differenza, in base alla delibera comunale che dovrà essere pubblicata entro il 28 ottobre, andrà versata alla tradizionale scadenza del 16 dicembre. Per determinare l’Imu da pagare si parte sempre dalla rendita catastale attribuita all’immobile al 1° gennaio dell’anno che, come in passato, deve essere rivalutata del 5%. La rendita rivalutata va moltiplicata per un coefficiente che cambia a seconda della tipologia dell’immobile, invariato rispetto al 2014. Per le abitazioni ancora soggette all’Imu e per le relative pertinenze il coefficiente è di 160; per gli uffici è 80 e per i negozi 55. Facciamo un esempio per promemoria. Casa a disposizione a Santa Teresa di Riva (che ha deliberato l’aliquota massima, 10,6 per mille) con rendita di 600 euro, in comproprietà con il coniuge.

Si prende la rendita catastale originaria di 600 euro e la si moltiplica per 1,05 ottenendo un valore rivalutato di 630. L’importo va moltiplicato per il coefficiente previsto per le abitazioni che è di 160, ottenendo così una base imponibile di 100.800 euro (630 per 160). Applicando l’aliquota dell’1,06% in vigore per il 2014 si ottiene un’Imu di 1.068,48 euro. La quota di ciascun coniuge sarà di 534 euro arrotondati, di cui 267 da versare entro il 16 giugno.

La Tasi invece colpisce l’abitazione principale (dove il contribuente e la sua famiglia hanno la residenza anagrafica e la dimora abituale) e anche le pertinenze ma nei limiti di una per categoria catastale (C/2, C/6, C/7). Naturalmente questa imposta non è stata deliberata da tutti i comuni. Ai fini tasi inoltre, sono chiamati anche gli inquilini degli immobili (se l’utilizzo è superiore a sei mesi)

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