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lunedì, Settembre 16, 2024
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La Casa di riposo per i poveri è diventata un albergo a cinque stelle per i ricchi? La Chiesa si ribella, la gente protesta. Lettera in redazione.

 

 

La Cooperativa Comunità e Servizio aumenta la retta agli anziani.

NOTA CONGIUNTA

DELL’ASSOCIAZIONE OASI S. ANTONIO E DELLA PARROCCHIA

In più occasioni, notizie diffuse volutamente in merito a scelte relative alla gestione

economica della Casa Oasi S. Antonio da parte dell’attuale ente che la gestisce, la

Cooperativa Comunità e Servizio, hanno direttamente o indirettamente coinvolto la

Parrocchia S. Maria del Rosario e l’Associazione Oasi S. Antonio.

La ripetuta tendenza di affermare che scelte economiche di pagamento di rette per gli

anziani accolti nella struttura siano anche legate all’affitto mensile che la Cooperativa è

tenuta a versare all’Associazione ci obbligano a rispondere con fermezza, affinché

l’opinione pubblica furcese e le famiglie interessate conoscano l’estraneità

dell’Associazione e ancor meno della Parrocchia di fronte a tali scelte.

In merito si precisa che il contratto di locazione stipulato e firmato dalla menzionata

Cooperativa e dal parroco-presidente del tempo nel 2008 – data anteriore alla presenza

dei nuovi organismi preposti alla guida della Parrocchia e dell’Associazione – ha posto

i termini dei costi e relative condizioni per il pagamento dell’affitto di una struttura

che non appartiene alla realtà che attualmente la gestisce, somma peraltro poco

significativa rispetto ai proventi mensili delle rette a cui le famiglie sono sottoposte per

autonoma volontà della suddetta Cooperativa. Nel rispetto della verità, si ricorda

come la suddetta Cooperativa per i primi quattro anni di locazione ha versato

all’Associazione un somma minima, segno dell’attenzione e della volontà benevola

dell’Associazione per favorire un avvio e la crescita dell’attività intrapresa dalla

Alla luce di questo è infondato, oltre che irrispettoso, far credere o ritenere di credere

che la necessità di un aumento di retta sia attribuibile al dovuto – e ancor oggi non

adeguatamente versato all’Associazione – canone mensile. Infatti, le rette già pagate da

anni dal significativo numero di anziani accolti nella casa dovrebbe abbondantemente

garantire il regolare pagamento del canone di affitto e lo stipendio agli operatori che

lavorano nella casa e attendono per giustizia il dovuto. Infine, non vi è alcun impiego

economico della Cooperativa in ordine ai lavori di straordinaria manutenzione, in

quanto l’Associazione – con prudente giudizio e valutazione affidata ad esperti ha

abbattuto costi irragionevoli proseguendo nel tempo l’impegno per la tutela della casa

e di chi attualmente vive.

Tanto doverosamente si partecipa all’intera collettività per opportuna conoscenza.

Furci Siculo 19-01-2015

Il Presidente

con il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione

e il Consiglio Affari Economici della Parrocchia

 

Non tutti hanno capito il significato della lettera. Si è un po’ scavato nel vago, senza dare dati certi.

Per esempio:

La Cooperativa Comunità e Servizio ha aumentato la retta mensile? Gli assistiti quanto pagavano prima e quanto pagano adesso?

La Cooperativa Comunità e Servizio paga mensilmente l’affitto al Consiglio Affari Economici della Parrocchia?

Quanto dovrebbe pagare?

Quanto paga? O da quanto non paga?

I dipendenti della Cooperativa vengono pagati mensilmente?

Quando scade il contratto?

Se la Cooperativa Comunità e Servizio non paga il dovuto, si può rescindere il contratto?

Ricordiamo a mons. Giò Tavilla, titolare della parrocchia Madonna del Rosario, che la buonanima di padre Donsì ha voluto questa Casa di Riposo per Anziani per dare ospitalità ai poveri  di Furci senza un reddito, soprattutto ai pescatori, e comunque di “pretendere” solo il totale della pensione, senza nessuna aggiunta. Adesso la Casa di Riposo per Anziani di Furci ci sembra che sia diventata un albergo di lusso a cinque stelle. Possibile che la Chiesa debba assistere passivamente a questi abusi?

La Gazzetta Jonica.

PS: aspettiamo risposta. E insieme a noi aspettano rispota i 3500 cittadini di Furci, che hanno contribuito con un mattone alla costruzione della Casa Oasi S. Antonio.   

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