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Raddoppio Fs: che fine hanno fatto i due miliardi di euro già disponibili nel 2005?

Che fine hanno fatto il miliardo e 970 milioni di euro stanziati nel 2005 per il raddoppio dei 42 km. della ferrovia da Giampilieri – Fiumefreddo? Certamente sono spariti dal Cis, Contratto istituzionale di sviluppo, con investimenti totali per 5 miliardi di euro sulla direttrice ferroviaria “Messina-Catania-Palermo”: la seconda metà della somma è da reperire, ma quel che è peggio è che non c’è copertura finanziaria per la Giampilieri – Fiumefreddo, ma solo per la progettazione). L’accordo era stato siglato il 28 febbraio dell’anno scorso a Roma dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dagli (allora) ministri per la Coesione territoriale e dei Trasporti, Fabrizio Barca e Corrado Passera, e dagli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e di Rfi, Mauro Moretti e Michele Mario Elia.

Nonostante la delibera Cipe n. 62 del 27 maggio 2005 che approvava il progetto preliminare (Codice Unico Progetto J11H02000070008) dei 42 chilometri di strada ferrata che doveva completare il doppio binario su tutta la dorsale ionica in 6/7 anni di lavori, che si dovevano svolgere tra il 2007 ed il 2013, con l’entrata in esercizio nel 2014 e funzionamento a pieno regime dal 2016, per un costo totale di 1970 milioni di euro completamente finanziati e scomparsi dai Contratti di Programma di Rete Ferroviaria Italiana a fine 2011.

“Perché non è stata realizzata tale importante infrastruttura – si domanda Giosuè Malaponti, presidente del Comitato Pendolari Siciliani – che di certo avrebbe dato una spinta al progresso turistico e commerciale di tutta la riviera ionica? Dove è finito il miliardo e 970 milioni di euro totalmente finanziati per tale raddoppio, in considerazione del fatto che allo stato attuale vi sono solamente 46 milioni per la sola progettazione? E’ inammissibile quanto sia accaduto, si perdono finanziamenti, si tornano indietro fondi europei non spesi, si inventano nuovi progetti trascurando i vecchi già finanziati”.

Quasi due miliardi già pronti e disponibili per il raddoppio che oggi sono spariti, inghiottiti da qualche “storno” che ancora una volta penalizza la riviera jonica messinese.  Dopo si piangeranno lacrime di coccodrillo per l’interruzione della tratta a causa di una mareggiata o di una frana.

“La progettazione definitiva dell’intero tracciato – ci ha detto ieri l’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, dovrebbe essere già in fase di avanzata di elaborazione, grazie alla copertura finanziaria per le infrastrutture ferroviarie in Sicilia disposta col Cis firmato nel marzo 2013”.  Rfi dovrebbe presentare il progetto entro il mese all’Ars, alla quarta commissione  “Ambiente e Territorio”. Intanto il nostro territorio aspetta, mentre la crisi, specie occupazionale, ha ridotto i lavoratori, e quindi la nostra economia, alla canna del gas. 

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