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lunedì, Aprile 28, 2025
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La sfida di Tamaricium: Furci al Salone del Gusto di Torino con le ricette di nonna Lina.

FURCI SICULO –  Si punta sul turismo, decisamente, per lo sviluppo del paese.  L’iniziativa è dell’associazione Tamariciun, che ha coinvolto in questo progetto,  battezzato “Gusta Furci” , l’amministrazione comunale, la Pro Loco, il centro commerciale Bonarema e l’Azione Cattolica. L’iniziativa gode anche del contributo della comunità Slow Food di Furci, fondamentale nella strategia per lo sviluppo del turismo. Il Progetto “Gusta Furci” ha lo scopo di promuovere, in linea con i principi Slow Food, il territorio furcese attraverso la valorizzazione del ricco patrimonio agroalimentare. E così al Salone del Gusto, che si terrà a Torino dal 23 al 27 ottobre, si parlerà anche di Furci, attraverso una elegante brochure, in cui saranno descritte dieci ricette del ricco patrimonio  enogastronomico della riviera ionica messinese.  In testa alla brochure una frase, che  sicuramente colpirà  i tantissimi visitatori presenti al Salone del Gusto, questa: “Se vieni in Sicilia che, ti assicuro, è terra straordinariamente bella, ti consiglio di fermarti a Furci”. Un invito esaltante, di sicuro richiamo, che dovrebbe fare presa, secondo gli organizzatori, su buona parte degli ospiti. “La trasferta torinese – ha dichiarato Carmelo Garufi  responsabile della comunità Slowfood furcese – rappresenta un momento promozionale importante, ma solo propedeutico  a quello che abbiamo in programma nei prossimi mesi. Con la partecipazione al salone del Gusto prende l’avvio “Gusta Furci”, progetto elaborato con la costante assistenza di Rosario Gugliotta, presidente regionale di Slowfood, in collaborazione con il Comune e l’associazione Tamaricium”. Il progetto, il primo in provincia di Messina,  è incentrato sulla promozione delle tipicità culinarie locali e prevede lo svolgimento di eventi di sicuro richiamo turistico. “Un progetto – secondo il presidente dell’associazione Tamaricium  Vittorio Gregorio –  mirato sulle iniziative imprenditoriali, che avranno possibili risvolti sul piano occupazionale”. Dopo il Salone del Gusto si tireranno le somme sulle iniziative da intraprendere.

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