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Si va verso la costituzione del Parco della valle d’Agrò dopo le due giornate di studio all’abbazia | INTERVISTE

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Casalvecchio – E’ calato il sipario sulla due giornate di studio, promosse dall’Istituendo “Parco della Valle d’Agrò”, per capire con il supporto di figure istituzionali, presidenti degli Ordini professionali, esperti, rappresentanti di associazioni, scrittori di storia locale e cittadini, quale possibilità di sviluppo sostenibile può avere questo vasto comprensorio che dal mar jonio raggiunge i monti Peloritani. Teatro della kermesse è stata l’Abbazia basiliana dei SS Pietro e Paolo d’Agrò.                                                                             

Il “recupero dell’identità storica e territoriale della valle d’Agrò per un nuovo modello di sviluppo sostenibile” è stato il tema sul quale si sono sviluppate diverse idee – progetto. I lavori sono stati introdotti dal sindaco casalvetino, Marco Saetti, nella qualità di comune capofila dell’istituendo Parco. Il club Lions “Letoianni – Val d’Agrò”, presieduto dall’architetto Ketty Tamà, ha stipulato con l’istituendo Ente, rappresentato dal primo cittadino di Casalvecchio, un protocollo d’intesa per la collaborazione in materia di “conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale, antropico e culturale della valle”.   Due giornate intense di studio cui hanno partecipato figure istituzionali, presidenti degli Ordini professionali, esperti, rappresentanti di associazioni, imprenditori, presidente di Confindustria, scrittori di storia locale e cittadini.

L’auspicio della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Messina, ente proprietario e gestore dell’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò, rappresentata da Diego Cavallaro, è quello che possa nascere “ una profonda interazione tra la Soprintendenza, tra tutti i comuni della vallata e i vari attori (associazioni, collegi e ordini professionali) che prenderanno parte a questo importante progetto, al fine di trarre il meglio per la valorizzazione di questo incantevole territorio, incrementando e migliorando l’offerta turistica e culturale, ma soprattutto che tutte queste iniziative siano un impulso alla crescita economica e sociale delle comunità residenti”. Tutti gli ordini professionali si sono detti pronti a “dare un valido contributo al progetto”. Qualcuno spera che non diventi, però, “un carrozzone politico”. Per il presidente provinciale delle Pro Loco, Santi Gentile, cultura e ambiente devono essere la base “per un turismo diversificato come l’emigrazione di ritorno”. Anche gli imprenditori si sono detti pronti a migliorare le proprie attività o fare altri investimenti in proiezione dello sviluppo turistico.

L’Assessore regionale dei Beni culturali ed ambientali, Giusy Furnari, ha esplicitato che “il progetto del Parco deve essere visto come possibilità di sviluppo in sinergia con tutto il territorio. Un meccanismo di economia dinamica con il coinvolgimento di tutti i settori produttivi”. Presentanti pure dei progetti di riqualificazione dell’Abbazia da parte degli architetti Puliatti e Cocuccio. Gli scrittori locali Carmelo Duro e Carmelo Puglisi si sono soffermati sulla storia della vallata con Puglisi che ha presentato il suo libro sui mille anni di storia dell’abbazia basiliana. Santino Mastroieni, ex presidente Archeoclub, e tecnico dell’istituendo Parco, ha sviscerato la valla in lungo ed in largo proponendo dei progetti culturale, ambientale, sportivo ed emozionale. Nella giornata conclusiva, i sindaci della vallata (assente S.Teresa di Riva), moderati da Fabio Orlando (presidente dell’Assemblea unione dei comuni valli joniche e peloritane) hanno analizzato gli interventi e deciso di fare approvare, ai rispettivi consigli comunali, la convezione (adesione al Parco), realizzare un logo dello stesso Ente e, in attesa dell’istituzione del Parco, cercare di attingere fondi europei per viabilità, distretti biologici e attrezzature varie, attraverso l’Unione dei comuni delle Valli joniche e peloritane. Intanto, si cerca di portare avanti tutte le procedure per poter accelerare i tempi della costituzione del Parco. Il recupero e la riqualificazione delle tante strutture esistenti in questa vasta area non possono più aspettare.

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