SANTA TERESA DI RIVA – Il Comune vince la causa contro il dipendente che si era opposto all’attribuzione di nuove mansioni. La rimodulazione degli incarichi ai dipendenti del Comune di Santa Teresa di Riva operata lo scorso marzo ha lasciato una scia di polemiche, ancora non del tutto assorbita e qualche strascico giudiziario. Qualche dipendente ha ritenuto di dovere far valere le proprie ragioni davanti al giudice del lavoro. Ora è arrivata la prima ordinanza del tribunale che vede soccombente il dipendente – ricorrente, legittimando, in sostanza, in questo caso, l’operato del sindaco Cateno De Luca. Il dipendente aveva chiesto al tribunale, la disapplicazione, in via cautelare, del provvedimento sindacale, ed in via d’urgenza di essere restituito alle mansioni precedentemente svolte. Il giudice del lavoro Silvana Cannizzaro ha ritenuto che il ricorso fosse infondato “per carenza di fumus boni juris”. Nelle sei pagine della sua ordinanza con la quale rigetta l’istanza cautelare il giudice ha rilevato che “l’accertamento svolto dal medico del lavoro in esito a visita collegiale aziendale il ricorrente era stato giudicato idoneo alle mansioni” cui oggi è stato assegnato con il provvedimento sindacale del quale si chiede l’annullamento. Insomma se nel frattempo ha svolto altre mansioni “corrispondenti a mansioni superiori” con le quali ha acquisito una nuova professionalità, questo non toglie che per necessità dell’amministrazione comunale non possa e debba ritornare alla qualifica e alle mansioni per le quali era stato assunto. Il ricorrente ha quindi perso la causa e dovrà anche rifondere al suo Comune le spese legali liquidate in circa 1000 euro. Il Comune di Santa Teresa di Riva era rappresentato e difeso dall’avv. Carmelo Moschella.