Roccalumera – Tra novembre 2013 e febbraio 2014 parecchi anziani abitanti lungo l’asse Scaletta Zanclea Roccalumera sono stati circuiti e derubati da una giovane coppia catanese. A distanza di cinque mesi i due malfattori sono stati identificati e arrestati per furto aggravato e ricettazione a danno di anziani. A scovarli sono stati i carabinieri di Roccalumera, di Scaletta e della compagnia di Messina sud che si sono recati a Belpasso, grosso centro del Catanese, ed hanno ammanettato Maria Crescimone 39 anni per furto aggravato (finita in carcere), e il marito Salvatore Rasizzi 42 anni per ricettazione (ai domiciliari). La tecnica usata dalla coppia catanese era ormai collaudata.
Nello specifico la Crescimone, all’esito delle risultanze investigative, è risultata essere l’attrice principale di molteplici episodi di furti e truffe, denunciati a più riprese a Roccalumera e Scaletta. Il “modus operandi” era sempre lo stesso: entrando a casa con un pretesto, spesso quello di essere un’impiegata di una farmacia che proponeva alcuni sgravi fiscali per particolari medicinali, si faceva consegnare una banconota di grosso taglio per trascrivere il numero seriale della stessa. Tutto era predisposto e pianificato affinché gli ignari malcapitati venissero seguiti di nascosto fino a che fosse noto il punto dell’abitazione dove erano custoditi i risparmi ed al termine del breve incontro con la “sedicente” farmacista, si rendevano conto di essere stati derubati. All’epoca dei fatti il luogotenente Santo Arcidiacono comandante la stazione dei carabinieri di Roccalumera si è particolarmente attivato, avviando, dopo le denunce, articolate indagini, estese anche nel Catanese. Allora, come si ricorderà, gli anziani che vivono da soli sono stati informati di non aprire la porta a persone sconosciute o a fantomatici ispettori dell’Inps o delle Poste o avvenenti farmaciste. Ma non tutti hanno rispettato la consegna. Diverso invece il ruolo del marito Salvatore Rasizzi, risultato di supporto alle azioni criminose della moglie. Il 42enne catanese si è reso responsabile del reato di ricettazione, poiché entrato in possesso della merce provento di furto, per questo è finito ai domiciliari.