20.1 C
Santa Teresa di Riva
domenica, Aprile 27, 2025
HomeAttualitàSindaco e parroco ai ferri corti

Sindaco e parroco ai ferri corti

FORZA D’AGRO’ – Sembra di essere ritornati ai tempi di don Camillo e Peppone abilmente descritti da Guareschi e immortalati in tanti film che ancora oggi le tv replicano con successo. Ebbene a Forza D’Agrò parroco e sindaco sono ai ferri corti. Anatemi dal pulpito, lettere alla Curia, commenti a non finire sui social, comunicati stampa, paese in subbuglio. L’ultima goccia, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, è stata l’annullamento all’ultimo momento della processione per la SS. Trinità che il parroco don Luciano Zampetti ha annunciato ai fedeli sul filo di lana, mezzora prima della partenza, adducendo le avverse previsioni meteo ed il timore che la pioggia potesse danneggiare la statua di cartapesta.  I fedeli non l’hanno presa bene, così come gran parte dei confrati della Confraternita che organizza la festa, anche se, a quanto pare, il governatore e qualche fedelissimo sarebbero stati preventivamente informati. Delusione e proteste che sono facili da immaginare e che hanno messo il parroco sulla bocca di più di mezzo paese. Sul blog del paese, gestito dal capogruppo di maggioranza Emanuele Di Cara, si sono registrati una serie di attacchi. L’altra metà del paese ha firmato un comunicato stampa nel quale si esprime solidarietà a padre Luciano.”Noi come cittadini di Forza d’Agrò  dichiariamo la nostra incondizionata solidarietà al peraltro bravissimo parroco, il quale mai ha prestato il fianco ad intimidazioni e strumentalizzazioni politiche, da ovunque provenissero e stigmatizziamo con forza l’ atteggiamento dell’intera amministrazione, insofferente e sboccata persino nei confronti di un parroco”. Ed hanno invitato il sindaco Fabio Di Cara a prendere le distanze da questi attacchi al sacerdote che, invece, ha preso carta e penna ed ha scritto all’arcivescovo informando di fatti e antefatti, anche per evitare che la sua posizione venisse strumentalizzata. L’antefatto riguarda la recente campagna elettorale per le amministrative del 25 maggio quando il parroco si è schierato apertamente invitando, tout court, a non votare per Di Cara “perch a lui spetta anche intervenire nella vita politica”. E che “bisognava votare gente perbene e vicina alla Chiesa”

La maggioranza non ha gradito. Il parroco avrebbe per parecchi mesi, in campagna elettorale, parlato apertamente con i fedeli di politica e di gestione della cosa pubblica a Forza d’Agrò. Secca la replica del sindaco Di Cara: “Ogni domenica, l’omelia era incentrata esclusivamente sulla politica e sul mio operato. Per quanto mi riguarda ritengo che il parroco di Forza d’Agrò debba occuparsi della vita spirituale della comunità e non della vita politica e amministrativa, per quella i cittadini hanno già deciso chi dovrà occuparsene”.
Ecco il comunicato stampa di un gruppo di cittadini di Forza D’Agrò:

Abbiamo letto con sgomento ed incredulità l’ennesimo delirante ed offensivo attacco sul sito  www.forzadagro.org.  di Emanuele Di Cara, fratello del sindaco e capogruppo di maggioranza per meriti… “familiari”. Per la seconda volta in pochi giorni, “ gli scriventi” hanno deciso di indirizzare i loro toni offensivi, tipici del loro modo di comunicare, nei confronti del parroco, don Luciano Zampetti, con allucinanti affermazioni, non vere ed inaccettabili per la loro volgarità.

 Noi come cittadini di forza d’Agrò  dichiariamo la nostra incondizionata solidarietà al peraltro bravissimo parroco di Forza d’Agrò, il quale mai ha prestato il fianco ad intimidazioni e strumentalizzazioni politiche, da ovunque provenissero e stigmatizziamo con forza l’ atteggiamento dell’intera amministrazione, insofferente e sboccata persino nei confronti di un parroco.

A fornire lo spunto (o più esattamente il “pretesto”) dell’ennesimo attacco al parroco da parte dello “ scrivente” e dei suoi “bravi” è stata la scelta di non far svolgere la processione della SS. Trinità. Scelta che in modo inveritiero viene attribuita al solo parroco, mentre è stata presa di comune accordo con i vertici della Confraternita, come sarà possibile per gli organi di stampa appurare, contattandoli direttamente. In ogni caso, la vicenda andava discussa nei modi corretti e civili, non certo attraverso un “articolo” (le virgolette non sono casuali…) da cui trapela l’ identità dello “scrivente” – il quale in genere scrive esattamente come parla… – che supera ogni limite alla normale convivenza, soprattutto istituzionale, ed alla decenza nei rapporti tra esseri umani.

Verrebbe da chiedere che il sindaco, Avv. Fabio Di Cara, prenda pubblicamente le distanze dalle affermazioni di questo sito, vista anche la sua “sensibilità” al mondo clericale, tanto da ospitare nell’abitazione di propri parenti la residenza anagrafica di un parroco che di fatto vive ed opera in un altro paese, però vota a Forza d’Agrò. Ma si ritiene più opportuno soprassedere, visto che lo stesso sindaco, sulla medesima scia del fratello e dello zio, l’ex sindaco decaduto Bruno Miliadò, reale gestore della cosa pubblica forzese, da tempo non perde occasione per attaccare il parroco e la parrocchia del proprio paese, giungendo qualche giorno fa a rompere con le proprie mani, mediante un arnese in ferro – e senza provvedimento amministrativo alcuno – il lucchetto della porta che dà accesso ad un locale del convento, in uso alla parrocchia sin da quando la stessa chiesa è stata consegnata, locale  che col precedente parroco, don Gerry Currò, era stato adibito a servizio delle attività parrocchiali (catechismo, grest, presepe vivente e passione vivente).

Appare invece il caso di invitare il signore  che scrive su www.forzadagro.org  ad utilizzare per il futuro toni più consoni non solo al suo ruolo ma anche al vivere civile, e ciò anche quando è chiamato dal “dovere” di mettere per iscritto sul sito di famiglia il pensiero unico dell’amministrazione-famiglia, dettato dallo zio e posto in essere dal fratello, con la silenziosa e raccapricciante complicità degli altri componenti l’amministrazione, supini e muti anche quando viene attaccato in modo falso nel merito e sconsiderato nel modo il parroco del paese solo per soddisfare incomprensibili frustrazioni della “famiglia regnante”.

                                                       Un gruppo di cittadini

                                                              Di forza d’ Agrò 
Ed ecco la dichiarazione rilasciataci dal sindaco Fabio Di Cara:

In questi mesi abbiamo assistito ad una continua, persistente e grave ingerenza dell’attuale parroco di Forza d’Agrò nella vita politica ed amministrativa del Comune di Forza d’Agrò.

Il Parroco don Luciano Zampetti, ha per parecchi mesi utilizzato il pulpito durante le celebrazioni religiose per parlare apertamente di politica e di gestione della cosa pubblica a Forza d’Agrò.

Il parroco, più volte ha affermato che a lui spetta intervenire nella vita politica, educando i cittadini, e nel contempo, indirizzando apertamente i cittadini a sostenere candidati, a suo parere “cristiani” di suo gradimento. A suo dire, come il Papa e i Vescovi parlano di politica, lui può fare la stessa cosa.

In ogni suo intervento, il parroco, ha denigrato la mia persona e cosa più grave il mio ruolo istituzionale di Sindaco, dicendo apertamente delle cose prive di fondamento, ma soprattutto lanciando delle accuse in un contesto ed in luogo del tutto inappropriato. Naturalmente usava l’altare della messa, senza che mai si potesse replicare alle sue frasi.

Ogni domenica, l’omelia era incentrata esclusivamente sulla politica e sull’operato del Sindaco, tanto che domenica 18 maggio 2014, il parroco direttamente affermava che “bisognava votare gente perbene e vicina alla Chiesa” e la frase successiva è stata, il “Sindaco Fabio Di Cara non da contributi alla Chiesa, ed è da parecchi mesi che non riceve il parroco”. Gratuite e false offese alla mia persona, in quanto, il Sindaco riceve in Comune qualunque cittadino senza preventivo appuntamento. E’ ovvio che il Parroco di proposito non si è mai voluto recare al Municipio. Il prete forse pretendeva che il Sindaco si recasse da lui, dimenticando che non si tratta di un parrocchiano qualsiasi ma della massima autorità presente nel paese.

Certamente l’autorità religiosa riguarda solo i cattolici…. Mentre il ruolo istituzionale di Sindaco riguarda l’intera comunità.

Per parecchi mesi, in aperto contrasto con il codice della strada, continuava a parcheggiare la propria auto in una piazza (SS. Annunziata) dove vige il divieto assoluto di sosta, nonostante avesse un area privata di parcheggio attaccata alla Chiesa. Tale condotta viene dallo stesso tenuta quale atteggiamento di sfida alle istituzioni. Più volte è stato richiamato dal Comandante della locale Stazione dei Carabinieri e dal Comandante della Polizia Municipale, ma a nulla sono valsi gli inviti a rispettare la legge. Solo dopo alcuni mesi è stata tolta l’auto.

Per quanto mi riguarda ritengo che il Parroco di Forza d’Agrò, ad occuparsi della vita spirituale della comunità e non della vita politica e amministrativa, per quella i cittadini hanno già deciso chi dovrà occuparsene.

I piu' letti