CASALVECCHIO – Anche quest’anno nell’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo D’Agrò, con qualche giorno di anticipo sul solstizio d’estate astronomico, si è ripetuto il fenomeno di rifrazione della luce che vuole un raggio di sole penetrare attraverso la finestra dell’abside e illuminare, come fosse uno spot, l’altare e la sua croce. Niente di soprannaturale, solo un effetto particolare, un bagliore di grande intensità, che quest’anno per la prima volta è stato fotografato da uno dei due custodi assegnati all’abbazia dalla sezione demanio culturale della soprintendenza di Messina, Paolo Pacher e Diego Cavallaro. L’osservazione di questo fenomeno, ben conosciuto dai monaci bizantini che consentiva loro di calcolare il giorno più lungo dell’anno, si è avuta alle ore 10,39 di lunedì 16 giugno e per il giorno successivo ha richiamato all’abbazia un discreto numero di curiosi evidentemente allertati dal passaparola. Ma il fenomeno non si è ripetuto lasciando delusi quanti armati di macchina fotografica e telecamere speravano di assistere e cogliere l’attimo fuggente. Sarà per l’anno prossimo, ma bisogna tenere conto del solstizio astronomico e non al calendario. Infatti intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell’anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l’inizio del suo declino. Dopo il solstizio d’estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno, in quella che è la fase “calante” dell’anno.
Solstizio deriva dal latino solstat, “il sole si ferma”, e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po’ in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l’estate astronomica. Che non sempre, anzi, quasi mai, coincide con il nostro calendario.
Il solstizio d’estate aveva per i monaci basiliani che riedificarono l’abbazia (poi distrutta dagli arabi e riedificata dai normanni) una importanza vitale tanto che veniva celebrato con una grande fiera, la cui tradizione è arrivata fino ai giorni nostri. Infatti dal 26 al 29 giugno ai piedi dell’Abbazia si terrà la fiera mercato dei prodotti locali. E’ in programma l’allestimento di 56 stand ed a tale scopo l’amministrazione comunale ha chiesto al demanio l’autorizzazione ad occupare temporaneamente un’area di 700 mq. Tutta l’area, in previsione della grande affluenza che si registra ogni anno, sarà servita da servizi igienici mobili noleggiati per l’occasione, saranno preparate aree attrezzate dove sarà possibile gustare carne al forno, e naturalmente assistere la sera del 29 giugno ad una serie di spettacoli organizzati dall’amministrazione comunale. Una grande festa, insomma, nel segno della tradizione. Ed il fatto che quest’anno sia stato osservato e fotografato un fenomeno che si verifica ogni anno da oltre mille anni, renderà più interessante l’escursione all’Abbazia e alla fiera di S.Pietro.