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sabato, Luglio 19, 2025
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Raccolta differenziata, il futuro nelle mani dei cittadini.

Venerdì 20 dicembre, a Roccalumera, in un’Antica Filanda con un importante numero di presenze, si è svolta la terza assemblea pubblica organizzata dal Comitato Jonico Beni Comuni sul tema di una virtuosa raccolta differenziata. Il dibattito è stato l’occasione per un confronto che la cittadinanza ha chiesto alle amministrazioni del comprensorio sulla necessità che decisioni importanti, come quelle riguardanti la gestione dei rifiuti, vengano adottate di concerto con i cittadini e non, come si è soliti fare, calate dall’alto.

Ancora una volta si è registrata la scarsa presenza degli amministratori dell’area interessata. Il filo rosso che ha legato gli interventi era rappresentato dal concetto della ciclicità della vita che ha nel compastaggio domestico una sintesi quotidiana.

Salvuccio Irrera, presidente del Comitato Jonico Beni Comuni, ha aperto il dibattito, evidenziando quanto sia indispensabile superare gli egoismi e le istanze campanilistiche che spesso sussistono tra i vari Comuni del comprensorio, in modo da tutelare la qualità della vita al suo interno, ricostruendo così un’unica e compatta comunità. Una comunità che sia nuovamente capace di dare valore alle bellezze artistiche e naturali presenti, che miri a tutelare i beni che ne garantiscano la vita, che costruisca una visione del comprensorio in cui la gestione dei rifiuti ruoti intorno al compostaggio domestico e collettivo.

Il prof. Beniamino Ginatempo, membro del comitato scientifico della legge di iniziativa popolare di Rifiuti Zero e presidente di Rifiuti Zero Messina, ha evidenziato la stretta correlazione tra la ciclicità della vita e la gestione dei rifiuti. I rifiuti, non esistono in natura. Non sono un prodotto previsto dalla vita. In natura tutto si trasforma. Se si vuole preservare la vita del nostro pianeta, si devono eliminare tutti quei prodotti artificiali (rifiuti) creati dall’egoismo umano, che la mettono in pericolo perché non riescono ad essere assorbiti dalla natura. Si deve incentivare la trasformazione domestica di quei beni di cui quotidianamente ci nutriamo per ottenere, attraverso il compostaggio, nuovo nutrimento per la terra e riattivare così il miracolo della vita.

Alessandra Passini, responsabile del progetto di Compostaggio Collettivo attualmente realizzato a Messina, ha lanciato spunti per riflettere su come pratiche quotidiane come il corretto smaltimento della frazione organica possono trasformarsi in momenti di socialità vissute all’interno di spazi pubblici, in cui membri della stessa comunità si scambiano esperienze mentre trasformano gli scarti alimentari in compost.

Di compostaggio domestico ha invece parlato il dott. Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti Zero Sicilia. Il compostaggio domestico, vissuto da tutti noi come una pratica complessa, nei fatti si riduce ad un semplice gesto che, svolto con continuità, permette di ottenere nuovo nutrimento (concime) per la nostra agricoltura. E permette anche di conseguire un risparmio economico a vantaggio dell’intera collettività. Infatti, questo metodo riduce il numero di volte in cui il Comune deve organizzare la raccolta dell’umido e, associato agli sconti che vengono riconosciuti a chi esegue questa pratica virtuosa, diminuisce il costo economico dell’intera gestione dei rifiuti. Nel dibattito che è seguito all’esposizione dei relatori, i cittadini intervenuti hanno chiesto agli amministratori presenti che i piani di intervento in materia di gestione dell’umido vengano prima discussi con la cittadinanza, per poter apportare le necessarie correzioni, prima di essere resi esecutivi. Gestione dell’umido che dovrebbe tendere al modello Rifiuti Zero, che non sono solo garantirebbe la soluzione definitiva nei comuni con bassa intensità abitativa, ma ridimensionerebbe anche gli investimenti necessari a gestire questa specifica tipologia di scarto anche in quei comuni più popolosi, dove accanto al compostaggio domestico e collettivo, si potrebbero prevedere degli impianti industriali di ridotte dimensioni. La conclusione dell’incontro è stata affidata al Comitato Jonico che ha invitato i gli amministratori e i cittadini presenti a farsi portavoce delle istanze uscite fuori dal dibattito e di creare altri spazio di confronto sul tema.

Il Comitato Jonico ha poi reso noto che nei primi mesi dell’anno si replicheranno incontri simili in altri comuni del comprensorio.

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