22.2 C
Santa Teresa di Riva
sabato, Luglio 12, 2025
HomeAttualitàS.Teresa, parrocchie in rete per la solidarietà

S.Teresa, parrocchie in rete per la solidarietà

SANTA TERESA DI RIVA – Una “rete delle parrocchie” per far fronte alle nuove povertà. In aumento anche a Santa Teresadi Riva. Per far fronte a questa situazione, ci sarebbe un progetto, che per ora è solo una proposta del volontariato cittadino, di messa in “rete” delle parrocchie, con la registrazione dei meno abbienti. La proposta sembra buona, gli esperti la stanno trasformando in progetto, in modo da sottoporlo all’amministrazione comunale che, comunque, in linea di massima, quando si tratta di solidarietà non si è mai tirata indietro. Perdita del lavoro, disoccupazione, nuova povertà: è la faccia triste della realtà locale che, giorno dopo giorno, emerge in tutto il suo disagio. La crisi galoppa e gli operatori locali impegnati nel sociale registrano ogni giorno nuovi e numerosi casi di indigenza. Tra le istituzioni “di frontiera” che danno del «tu» al bisogno di padri di famiglia e giovani senza lavoro, naturalmente, vi sono le parrocchie. Queste ultime intervengono in favore dei meno abbienti, solitamente attraverso la distribuzione di beni di prima necessità o anche facendosi carico di fornire aiuti economici a chi non ce la fa, per il pagamento di bollette ed utenze. Il cammino della solidarietà sociale presenta ostacoli difficili da sormontare, specie quando scarseggiano le derrate alimentare dadistribuire a chi tende una mano. La nostra parrocchia – ci dice l’arciprete don Gerry Currò – raccoglie beni di prima necessità per sopperire alle difficoltà degli indigenti grazie ai volontari che spesso organizzano collette e raccolte con la collaborazione dei supermercati cittadini. Ma non bastano mai”. Sono sempre attive anche alcune associazioni cittadine che periodicamente organizzano raccolte di derrate alimentari davanti ai supermercati. E il buon cuore di Santa Teresa di Riva ogni volta risponde con generosità all’iniziativa. In città, vi sono delle situazioni al limite, con casi in aumento di nuova povertà, disagio e disperazione. “Si rivolgono a noi – continua padre Gerry – persone che hanno perso il lavoro o che aspettano gli arretrati e non sanno come andare avanti”. «Bisogna canalizzare tutte le risorse per fare fronte comune all’indigenza». Per far fronte a questa situazione, ci sarebbe un progetto, che per ora è solo una proposta, di messa in “rete” delle parrocchie, con la registrazione dei meno abbienti. L’amministrazione comunale non si tirerà indietro. Anzi proprio in questi giorni ha messo sul piatto la sua proposta di aumentare le tasse ai “ricchi” per consentire di costituire con questo “surplus” un fondo di solidarietà sociale che dovrebbe servire ad aiutare le famiglie in difficoltà aiutandole a pagare la bolletta della luce, l’affitto, a far fronte ad emergenze improvvise. Inoltre, è sempre l’idea del sindaco Cateno De Luca, con questo fondo si andrebbero a compensare le imposte locali che talune famiglie veramente indigenti non riescono a pagare. In cambio il capofamiglia, o chi per lui, presterà la sua opera per lavoretti socialmente utili. Lo slancio di solidarietà è indubbiamente lodevole, ma è la soluzione di alimentare il fondo facendo pagare tutti le imposte comunali con il massimo dell’aliquota consentita che ha suscitato un vespaio di polemiche. Anche perché se gli indigenti svolgono per il comune lavori di una certa utilità sociale, il comune, con i soldi risparmiati per questi lavori, compenserà i tributi non pagati dagli indigenti. Anche se bisognerebbe cominciare a modificare i regolamenti comunali prevedendo esenzioni apposite senza bisogno di fare tanto rumore.

I piu' letti