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venerdì, Luglio 11, 2025
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Depuratore S.Teresa, la Regione nega l’autorizzazione allo scarico a mare

SANTA TERESA DI RIVA – La Regione ha negato l’autorizzazione allo scarico a mare delle acque provenienti dal depuratore consortile di Santa Teresa di Riva: nei guai anche il comune di Savoca che adopera l’impianto di Catalmo per smaltire i reflui prodotti nelle sue frazioni a valle. La nota di diniego del dipartimento regionale “acqua e rifiuti” porta la data del 25 ottobre. Si tratterebbe di una questione “burocratica”, cioè di documentazione allegata alla istanza per l’autorizzazione allo scarico, che non sarebbe conforme. Nessun malfunzionamento del depuratore, per fortuna. Il direttore dell’ufficio tecnico, geom. Franco Cisto, ha dato l’incarico per presentare la nuova istanza allo stesso tecnico che aveva presentato l’istanza testè bocciata. La nuova istanza da presentare all’assessorato regionale dell’Energia dovrà tenere conto del dettato stabilito con il decreto assessoriale n. 353 del 21 marzo 2013 per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico. La giunta ha stanziato per questa incombenza 2800 euro “perché vi è la necessità di condurre una accurata istruttoria tecnico amministrativa di verifica ed approfondimento delle caratteristiche tecnico funzionali e l’individuazione degli eventuali interventi necessari per la messa a norma degli stessi alla luce della normativa vigente”. Accertato che all’interno dell’ente non ci sono le risorse umane con la necessaria professionalità in materia, e dovendosi urgentemente provvedere alla redazione di tutti gli elaborati tecnici propedeutici al rilascio della nuova concessione onde evitare si risultare “gravemente inadempiente in materia di tutela dell’ambiente” è stata ravvisata la necessità di attribuire un incarico professionale al perito industriale chimico che si è dichiarato disponibile all’incarico di consulenza specialistica per una parcella di 1500 euro Iva e altri oneri compresi. Bisognerà elaborare dati fici e biochimici dei reflui in ingresso ed in uscita dall’impianto di depurazione, questi ultimi dovranno rispettare determinati parametri. Sorprende non poco che dopo la bocciatura dell’istanza, il comune si sia affidato allo stesso professionista per la redazione di una nuova richiesta. Il perito industriale aveva avuta affidata la stessa incombenza nell’ottobre del 2012 in seguito all’accertamento da parte dell’Arpa della mancanza della prescritta autorizzazione allo scarico del depuratore accertata in seguito ad una ispezione effettuata con la Capitaneria di porto l’11 luglio 2010 presso l’impianto di depurazione consortile di contrada Catalmo. Un cartellino giallo che fece andare in bestia il nuovo sindaco appena insediatosi che immediatamente ordinò una inchiesta interna. Anzi ordinò al segretario comunale “una “puntuale ricognizione amministrativa al fine di individuare i soggetti responsabili “dell’illecito amministrativo” come da accertamento effettuato dagli ispettori provinciali dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) e dal personale della Capitaneria”. Per fortuna allora, dal verbale di sopralluogo e campionamento, non venne rilevata alcuna irregolarità nella gestione dell’impianto di depurazione e nello scarico delle acque depurate. Non è la prima volta che il depuratore di Santa Teresa di Riva viene trovato senza autorizzazione allo scarico (simile disavventura è capitata nel 2011 a Sant’Alessio e nel 2012 a Nizza) e finora si è trattato di pagare una multa. Ma una domanda sorge spontanea. In estate, ed in quella appena trascorsa in modo particolare, le acque del nostro mare vengono solcate da liquami che inequivocabilmente sono di fogna (a parte la spazzatura in crociera permanente effettiva) e nessuno degli amministratori comunali o preposti alle varie agenzia ambientali, a parte i bagnanti, ha mai trovato nulla di strano. Ancora oggi basta guardare le acque di questo splendido mare di novembre per rendersi conto che stanno diventando sempre più una latrina. Ed è un fatto che i reflui arrivano da nord, rispetto a S.Teresa. Basta farsi in volo su un ultraleggero per individuare visivamente il punto di sbocco di questi liquami. E’ possibile continuare ad andare avanti così? Poi ci meravigliamo dell’inquinamento, se i (pochi) turisti che ancora scelgono le nostre plaie, si lamentano. Sapere che le autorizzazioni allo scarico sono in regola è un diritto di ogni cittadino, ma è anche un sacrosanto diritto di non immergersi in un mare di fogna e rischiare dermatiti o peggio. Ritornando allo specifico di Santa Teresa di Riva non si può non sottolineare come l’amministrazione comunale guidata da Cateno De Luca a furia di denunciare inadempienze da parte della precedente amministrazione, sia inciampata in questo intoppo, dopo avere conferito incarico professionale per eliminarlo (nel 2012). Siamo in attesa, noi ed i cittadini tutti, di vedere quando e come il problema sarà risolto.

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