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domenica, Luglio 6, 2025
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S.Alessio, aliquote Tares al minimo. Intervista a Giuseppe Bartorilla

Aliquote al minimo per la Tares: le hanno votate in consiglio comunale l’altra sera maggioranza e minoranza condividendo il principio illustrato dall’assessore al bilancio Pippo Bartorilla secondo il quale è meglio pagare tutti per pagare meno. E difatti grazie all’incrocio dei dati catastali e di quelli comunali, è stato possibile individuare ben 4500 immobili, alcuni dei quali erano sfuggiti al fisco. In questo modo è stato possibile spalmare su una platea più ampia il costo del servizio di raccolta e smaltimento che per il 2013 ammonta a quasi 577 mila euro (l’anno scorso di 350 mila euro). Tutti d’accordo, quindi, e così sia il regolamento che l’importo del tributo per le varie categorie di utenti, sono stati approvati alla unanimità.

La Tares, però, si pagherà in sole due rate, con scadenze il 15 novembre ed il 16 dicembre, in coincidenza con la scadenza fissata dallo Stato per il pagamento della maggiorazione di 0,30 centesimi per metro quadrato. Come è noto quest’anno il costo di smaltimento dovrà interamente essere coperto dai contribuenti. «Siamo riusciti a mantenere al minimo le aliquote – ha detto il sindaco Rosa Anna Fichera – perché stiamo amministrando con oculatezza le risorse, non pensando ad aumentare i tributi per recuperare nuove e maggiori disponibilità. Abbiamo fatto partire il servizio di raccolta differenziata senza costi aggiuntivi, e dobbiamo migliorarlo per ridurre i costi». Il consigliere Rosario Trischitta ha proposto un emendamento (approvato alla unanimità) che riduce del 30% le aliquote per talune attività produttive. Il non avere alzato le aliquote, tuttavia, non ha evitato l’aumento del tributi, perché bisognerà coprire interamente le spese sostenute dal Comune. Però c’è qualcuno che risparmierà: infatti è stata deliberata la diminuzione delle aliquote sugli immobili di proprietà di cittadini residenti all’estero, dallo 0,76 per mille allo 0, 4 per mille. «L’obiettivo – ha detto Bartorilla – è di agevolare quanti hanno costruito o stanno costruendosi la casa ma sono costretti all’estero per motivi di lavoro. Il Comune avrebbe potuto aumentare l’aliquota ma ha preferito non tartassare i titolari delle attività produttive in un momento di grave crisi».

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