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Alì, Antillo e Mandanici ricorrono al Tar per il metano

Anche i sindaci di Antillo, Davide Paratore, Mandanici, Armando Carpo, e Alì, Carmelo Satta, hanno deciso di ricorrere al Tar contro il decreto del dirigente generale dell’assessorato regionale dell’Energia con il quale i tre comuni sono stati esclusi dalla graduatoria (provvisoria) che assegna un contributo (con fondi europei) per la realizzazione della rete di distribuzione del gas metano. La giunta di Antillo, Mandanici e Alì ha dato incarico di ricorrere al Tar all’avv. Carmelo Moschella (Antillo) e Raffaele Tommasini (Mandanici e Alì) anche contro il “silenzio-rigetto” formatosi sulle osservazioni proposte dagli stessi comuni alle risultanze del decreto in questione (85 dell’11 marzo 2013 pubblicato sulla Gurs del 29 marzo). Il comuni di Antillo, Alì e Mandanici erano stati esclusi perché, secondo il dirigente regionale, “il Rup che ha approvato il progetto esecutivo, ha il titolo di geometra, soggetto non in possesso delle adeguate competenze professionali in relazione alle caratteristiche dell’intervento, per cui l’approvazione è da ritenersi irregolare”. I comuni, ritenendo illegittimo il provvedimento, nei termini avevano presentato “osservazioni” chiedendo l’inclusione dei progetti tra quelli classificati ammissibili. “Infatti – scrivono i sindaci – la normativa richiamata nella parte motiva dal provvedimento di preavviso di esclusione (“combinato disposto dell’art. 7, comma 5, della l.r. 7/2002, come modificato dall’art. 10, comma 5 del codice dei contratti, e dell’art. 22, comma 10 della l.r. 19/2005”) è certamente inconducente in quanto si tratta di normativa abrogata dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e, comunque, espressamente abrogata dall’art. 32 della Legge Regionale 12 luglio 2011, n. 12”. “il cui art. 5, commi 3 e 4, testualmente prevede: “3. Per i lavori pubblici il cui importo complessivo sia inferiore o uguale alla soglia comunitaria, il parere tecnico sui progetti è espresso dal responsabile del procedimento”. Dalla Regione non è arrivata alcuna risposta, da qui il silenzio – rigetto, anche se tardivamente, il 17 maggio è stato pubblicato un altro Ddg, il 162, con il quale si rigettavano le osservazioni, quando in pratica stavano per scadere i termini per il ricorso al Tar. Il contributo comunitario era relativo ai lavori di scavo e posa in opera di tubazioni in polietilene, l’esecuzione di diramazioni ed allacciamenti di utenza fino ai contatori, il ripristino el la sistemazione delle reti stradali esistenti. Come è noto anche il progetto del comune di Santa Teresa di Riva non è stato ammesso al contributo comunitario perché, secondo il dirigente generale dell’assessorato all’Energia avrebbe sforato la soglia comunitaria (15 milioni) per cui ci voleva l’approvazione del consiglio regionale dei lavori pubblici, mentre il comune ha ritenuto di escludere dal conteggio dell’opera l’importo dell’Iva, per cui era sufficiente per l’approvazione della Conferenza speciale di servizi convocata dall’ingegnere capo del Genio civile. E’ stato proposto ricorso al Tar.

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