Intoppi nell’iter per il mantenimento del giudice di pace di Santa Teresa di Riva con una gestione condivisa. Il consiglio di Sant’Alessio ha bocciato, a sorpresa, l’adesione alla convenzione per contribuire al mantenimento dell’ufficio giudiziario di Santa Teresa di Riva. Altri comuni del mandamento, che finora non hanno aderito alla convenzione, sembrano intenzionati a seguire l’esempio di S.Alessio perché Santa Teresa di Riva avrebbe messo sul piatto costi troppo onerosi. Anche il consiglio di Alì Terme, nell’ipotesi di un ufficio unico con S.Teresa, aveva rinviato ogni decisione. La motivazione del comune di Sant’Alessio l’ha data l’assessore alla cultura e contenzioso, Antonella Papa, che come avvocato ben conosce la problematica, che ritiene che le spese di mantenimento emerse dalla convenzione proposta dal comune di Santa Teresa di Riva sono eccessivamente onerose. “Nella convenzione – ha detto l’assessore Papa – non si possono esattamente quantificare e ripartire i costi annuali del servizio che diventano onerose per il nostro comune”. Il sindaco Fichera ha quindi sottolineato, sostenuta dal parere negativo del ragioniere comunale, che negli incontri tra sindaci non si era parlato dei costi ti manutenzione e messa in sicurzza dello stabile dell’ex pretura che dovrebbe ospitare l’ufficio del giudice di pace, né delle spese per il personale. “Le spese che ci si prospettano per sommi linee sono notevolmente lievitate e bisognerà valutare in termini di costi e benefici”. Il consiglio con voto unanime (10 presenti, due assenti) ha bocciato la proposta. Il sindaco di Santa Teresa di Riva, Cateno De Luca, il 24 aprile in consiglio comunale quando è stato approvato lo schema di convenzione per la gestione associata dell’ufficio del giudice di pace con Alì Terme, aveva già messo le mani avanti paventando il disimpegno dei comuni: “ad oggi – aveva detto – non è pervenuta alcuna determinazione da parte di altri comuni alla gestione associata, ma auspichiamo che il ministero approvi la nostra richiesta e che i comuni viciniori in futuro decidano di partecipare alla convenzione” e il 29 aprile, ultimo giorno utile, ha inviato la richiesta al ministero della Giustizia per il mantenimento del giudice di pace a Santa Teresa di Riva. Anche a costo di sostenere da solo tutte le spese. Ed ha confermato l’incarico all’avv. Paolo Turiano di seguirne l’iter della pratica. A questo punto vista la volontà dell’amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva di non venire scippata di un altro presidio dello stato (dopo la pretura) appare chiaro l’orientamento dei comuni del mandamento di defilarsi lasciando a S.Teresa l’onere di sostenere questo presidio giudiziario. In effetti De Luca ha fatto di tutto per spaventare i colleghi parlando di spese di gestione “intorno ai 250 mila – 270 mila euro all’anno”, in questo ha messo la spesa per l’affitto (che attualmente è pagata dal ministero della giustizia) e la rata del mutuo (400 mila euro) necessario per manutenzione dello stesso edificio (costruito nel 1981, amministrazione Jaria) che, specie nel prospetto che limita con il Lungomare è ridotto parecchio male (è stata dichiarata inagibile persino la rampa per i disabili). A questo ha aggiunto le spese per la dotazione organica e le spese di funzionamento. Poi dietro l’incalzare del gruppo di opposizione ha rettificato precisando che “il personale da utilizzare nel costituendo ufficio del giudice di pace è già presente nell’organico del comune di Santa Teresa di Riva e quindi può essere utilizzato senza ulteriori spese”. La sostanza è che se il comune di Santa Teresa mette personale e immobile i costi si riducono solo alle spese di funzionamento (luce, telefono, carta) e quindi alla portata anche dei comuni che non navigano nell’oro. Forse, se veramente si vuole la compartecipazione degli altri comuni del mandamento, bisognerebbe rivedere gli obiettivi e restare con i piedi per terra, contenendo le spese al massimo per renderle alla portata di tutti. E senza giochetti, visto che finora il giudice di pace per i comuni era a costo zero.
Giudice di Pace: S.Alessio si chiama fuori. Non convince la convenzione proposta da De Luca
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