Scarico depuratore senza autorizzazione, multa da 258 euro

SANTA TERESA DI RIVA – “Da 6 mila a 60 mila euro” questo era il range della sanzione amministrativa prevista dall’art. 124 del D.Lgs 152/06, per una violazione formale: il mancato rinnovo della autorizzazione per lo scarico a mare del depuratore consortile di contrada Catalmo, che tratta i reflui prodotti dai residenti nei comuni di Santa Teresa di Riva e Savoca, accertata nel corso di un sopralluogo della Capitanieria di Porto effettuato il 6 luglio 2012. Il sindaco Cateno De Luca, appena eletto, non l’aveva presa bene ed aveva immediatamente ordinato una “inchiesta” per individuare i soggetti responsabili di questa omissione (delibera n. 119 del 2012) che aveva portato alla “comunicazione di illecito amministrativo” notificata dall’Arpa. Nel frattempo l’amministrazione comunale fu in grado di spiegare la propria posizione nel corso di una audizione del direttore dell’ufficio tecnico presso gli uffici dell’Arpa alla Provincia. Le ragioni esposte dal geom. Franco Cisto devono avere convinto il collega della Provincia, tanto che la sanzione è stata ridotta a 258 euro “in attuazione dell’art. 28 della legge regionale 10/1999” si legge nella notifica pervenuta lo scorso marzo e che il Comune di appresta a pagare senza battere ciglio, evitando di presentare ricorso davanti al Giudice Unico che porterebbe senz’altro ad un aggravio di spese, anche se vi dovranno aggiungere altri 15 euro per “diritti di notifica”. Viene chiarito, a scanso di equivoci, che “la sanzione è stata irrogata nella misura minima in quanto trattasi di illecito di natura meramente formale che non comporta danno ambientale”. Il depuratore consortile ha sempre funzionato bene, e le acque scaricate nella condotta sottomarina, più volte monitorate, rientravano nella norma. Come dimostrano i prelievi per il mare pulito effettuati dalla Regione.