SANTA TERESA DI RIVA – Il sindaco di Santa Teresa di Riva ha “ordinato” a Poste Italiane l’apertura dell’ufficio postale di Misseiro, chiuso dal 10 dicembre, “per tre giorni la settimana e per almeno diciotto ore complessive” ed ha dato mandato alla forza pubblica ed alla polizia municipale di fare eseguire l’ordinanza sindacale in argomento, la n. 10 del 14 marzo. Nella lunga argomentazione del provvedimento, il sindaco De Luca sostiene che “la decisione di Poste Italiane viola le norme degli standard minimi di servizio fissati con decreto del ministero per le telecomunicazioni del 2007 (decreto Gentiloni) che al comma 1 lettera b prevede che nessun provvedimento di limitazione giornaliera ed oraria ( e quindi di soppressione) di apertura al pubblico degli sportelli può essere adottato quando mancano adeguati collegamenti di trasporto pubblico con il più vicino ufficio postale regolarmente aperto” e che “nessun provvedimento di rimodulazione giornaliera ed oraria può comportare apertura inferiore a tre giorni a settimana e a diciotto ore settimanali”. Inoltre nessuna riduzione giornaliera ed oraria può essere applicata a comuni a prevalente vocazione turistica, anzi, in caso di incremento della popolazione nel periodo turistico di almeno il 25% dovrebbe essere concordato con i sindaci un eventuale ampliamento dell’orario di apertura. Nel testo dell’ordinanza sono citate anche tutta una serie di leggi e norme (anche europee) che sarebbero state violate da Poste Italiane con la chiusura dell’ufficio postale di Misserio. Il comune di Santa Teresa, come è noto, aveva manifestato al direttore della filiale di Messina la disponibilità a farsi carico delle spese di affitto dei locali, senza riceverne risposta. L’ordinanza firmata ieri dal sindaco Cateno De Luca farà parte integrante del ricorso che sarà presentato al Tar di Catania e per il quale è stato già dato incarico professionale all’avv. Paolo Turiano.