SANT’ALESSIO SICULO – Stavolta è stata la polizia municipale di Sant’Alessio a far scattare all’alba di ieri il blitz contro “ombrellone selvaggio” sulla spiaggia della cittadina del Capo. A Santa Teresa di Riva è, invece, polemica aperta pro e contro il mancato intervento, visto che anche a questa latitudine è diffusa la pratica di lasciare l’ombrellone (e non solo) per occupare per tutta l’estate il posto migliore sulla battigia. E naturalmente non mancano vero e proprie scazzottate tra i proprietari. A Sant’Alessio Siculo il blitz è stato preceduto dall’esposizione dell’ordinanza che faceva divieto di abbandonare sull’arenile ombrelloni, sdraio, gonfiabili, teli, asciugamani, giochini per bambini e attrezzature varie, che sarebbero stati smaltiti come rifiuti. Ieri mattina alle 5,20 gli uomini della Polizia municipale hanno rimosso tutti gli ombrelloni e le attrezzature lasciati sull’arenile. I Vigili urbani hanno proceduto con questo atto dimostrativo al fine di dissuadere i bagnanti dal non rispettare le regole e lo stesso comandante della Polizia municipale, cap. Onofrio Moschella, ha ribadito che si tratta solo di una “rimozione forzata” e non di un vero e proprio sequestro. Infatti gli ombrelloni e le attrezzature da spiaggia sono stati accatastati a ridosso del muraglione del lungomare, a disposizione dei proprietari che potranno andare a ritirali, ma se dovesse essere reiterata la pratica della occupazione abusiva, si procederà al sequestro vero e proprio. Il blitz, durato due ore, oltre che dalla Polizia municipale è stato effettuato anche dagli operai del Comune. Sono stati rimossi circa 300 ombrelloni.
A Santa Teresa di Riva, invece, tutto tace. E le scazzottate tra proprietari di ombrelloni solo all’ordine del giorno.