Palermo – La Sicilia rischia di andare a fondo per i tanti debiti accumulati. I lavoratori siciliani, soprattutto i precari e gli articolisti, sono a rischio. Vista la gravità della situazione il Presidente del Consiglio Mario Monti, facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilita’ che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio, ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, per avere conferma dell’intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio. Infatti, le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un’azione da parte dell’esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale. A seguito della lettera inviata dal Presidente del Consiglio Mario Monti, il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha chiesto al Presidente di essere ricevuto. L’incontro è stato fissato per martedì 24 luglio. Comunque, la situazione economica in Sicilia è gravissima. Le dimissioni di Lombardo, sollecitate dal premier Monti, sarebbero inevitabili. Ad ottobre si dovrebbe tornare a votare. Sull’argomento sono intervenuti l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao e gli onorevoli Carmelo Briguglio e Gianfranco Miccichè.
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Stamani anche l’on. Cateno De Luca si è dimesso dall’Ars. Ecco una stralcio della lettera di dimissioni.
Palermo, 17 luglio 2012
Al Signor Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
Oggetto: Dimissioni da Deputato regionale
“Con la presente, il sottoscritto Onorevole Cateno De Luca rassegna le proprie dimissioni da Deputato Regionale per le seguenti motivazioni: non è più accettabile che il Parlamento Siciliano si sia trasformato in una miserabile arena, nella quale gli stessi “compagni di merenda della belle epoche” si scontrano per un provvedimento (cosiddetta Legge blocca nomine”) volto ad impedire al Presidente della Regione in carica di procedere, legittimamente, a conferire incarichi, in sostituzione di quelli che giungono a naturale scadenza, nell’ambito dell’Amministrazione regionale. Impedendo così all’attuale Presidente del Governo regionale di esprimere le uniche e sole arti di governo in cui è maestro. Al di là di tutto, è sempre stato così per il principio della continuità amministrativa a cagione della quale tutti gli attuali messia hanno avuto designati numerosi rappresentanti appalesandosi tutti come la “Banda Bassotti”: evidentemente il PD, Grande SUD, l’UDC, PDL ed altri, avendo più volte “bevuto dalla stesso calice” del Presidente Lombardo ed essendone rimasti assuefatti e stregati hanno la vitale necessità di colmare la crisi di astinenza che gli provoca il recente impazzimento per colmare le proprie vergogne; non è più sopportabile che i membri dell’intero Parlamento Siciliano siano accusati indistintamente di essere stati autori e complici del massacro economico, finanziario e sociale della nostra amata Sicilia: IO NON CI STO, in quanto ho contrastato, anche rompendo con il partito d’origine, l’MPA, il comma 10 dell’art. 7 della L. 8 febbraio 2007 n. 2 (Finanziaria 2007), con la quale si è proceduto alle migliaia di assunzioni, senza concorso nelle Società Partecipate e negli Enti Regionali di cui, ad oggi, non si ha un effettivo censimento e per le quali il sottoscritto ha sempre sostenuto, e mai è stato smentito, che in tale “mare magnum” sono state effettuate, dal 2007 in poi, oltre 5000 assunzioni, tra le quali parrebbero esserci anche quelle di figli e stretti congiunti di Parlamentari siciliani e nazionali, di Assessori regionali, di Magistrati, di sindacalisti, di Alti Burocrati regionali e di rappresentanti di organi di controllo dello Stato… “