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domenica, Novembre 10, 2024
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Giù le mani dal Giudice di Pace di S.Teresa

SANTA TERESA DI RIVA – Proprio mentre sulla Gazzetta Ufficiale arriva la pubblicazione del decreto legge sulla spending review, la giunta di Santa Teresa di Riva ha conferito all’avv. Paolo Turiano Mantica l’incarico di “esploratore” per trovare il percorso che porti al mantenimento degli uffici del giudice di pace di Santa Teresa di Riva, praticamente soppresso dopo i tagli del ministero della Giustizia. Il comune metterà gratuitamente a disposizione ell’amministrazione giudiziaria l’immobile di sua proprietà che ospitava la soppressa pretura facendosi interamente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio di giustizia, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo. “La soppressione del giudice di pace di Santa Teresa di Riva – si legge nella motivazione della delibera di giunta –andrebbe a determinare un’ampia serie di problematiche sia per i cittadini che per l’amministrazione della giustizia” tenuto conto che il giudice di pace è chiamato a rappresentare l’organo di giustizia più vicino al cittadino, svolge importanti funzioni in materia di contenzioso, fornisce una preziosa collaborazione tecnico processuale in favore, soprattutto, delle fasce più deboli della popolazione, che si trovano meno tutelate di fronte ad un sistema giustizia dai costi di accesso molto alti”. Nella provincia di Messina verranno soppressi, ma i tempi saranno molto lunghi, il tribunale di Mistretta, e, tra l’altro, la sezione distaccata di Taormina con la conseguente scomparsa dei giudici di pace di Francavilla, Taormina, Alì Terme e Santa Teresa di Riva. Secondo il primo presidente della corte di appello di Messina, Nicolò Fazio, “questi uffici erano oggettivamente sovrabbondanti, assorbivano molto personale di cancelleria che adesso potrà essere utilizzato molto meglio” ritenendolo “un provvedimento efficace non tanto in termini di risparmio ma di efficienza futura”. La delibera della giunta si propone di salvare l’ufficio di S.Teresa, sfruttando un passaggio della legge, e ponendo a carico del bilancio i costi per la sede e per il personale amministrativo. Ora non resta che aspettare. (da Gazzetta del Sud)

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