La raccolta della spazzatura è ripresa con regolarità dopo l’agitazione, durata quattro giorni, dei 160 lavoratori dell’Ato4, ma nei 32 comuni d’ambito la situazione rimane precaria anche perché i cassonetti non vengono lavati regolarmente e molti degli stessi sono in condizioni meccaniche penose, per non dire inutilizzabili. Dal centro alla periferia. Pedali sfasciati, coperchi divelti, tenuta non proprio stagna. Insomma è emergenza continua su tutti i fronti anche perché i lavoratori ora minacciano di passare dall’agitazione allo sciopero vero e proprio proclamato – annunciano le organizzazioni sindacali – per venerdì 17 febbraio se per quella data non verrà pagato lo stipendio di gennaio. Alcuni sindaci, però, non ci stanno e stanno pensando di affidare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a ditte esterne per evitare una emergenza igienica che non è tollerabile determinata da un braccio di ferro Ato4 – sindacati che non sembra portare da nessuna parte. Il più determinato di tutti sembra Nello Lo Turco, sindaco di Giardini Naxos, che non si sta proprio: «Convocherò una conferenza di sindaci per verificare il perché dei disservizi nell’Ato 4 – ha annunciato con un comunicato – Non si vuole colpevolizzare alcuno però si deve avere chiara la situazione e individuare le difficoltà dei Comuni. Quelli virtuosi, che pagano cioè regolarmente il servizio, non possono subire disservizi a causa di sofferenze che arrivano da altre zone. È il momento di andare a fondo sulla questione e trovare, anche assieme alle altre municipalità interessate, correttivi all’organizzazione di un servizio essenziale». Gli fanno eco il sindaco Giovanni Grasso e l’assessore all’igiene Mariarita Muzio di Alì Terme: “Il comune di Alì Terme ha sempre provveduto puntualmente al pagamento delle fatture relative al servizio rifiuti, ma si trova a dovere subire gravi ed ingiustificabili disservizi causati dalle morosità di altri Comuni soci, che nel tempo non hanno provveduto a regolarizzare i pagamenti, non consentendo così alla società Ato Me4 di poter pagare regolarmente, come d’altronde doveroso, i lavoratori”. Anche Alì Terme, come ha già fatto Nizza, minaccia di predisporre un servizio sostitutivo. C’è chi, invece, come il sindaco Gianni Miasi di Roccalumera, contesta le fatture e si è rivolto al Tar perché ne quantifichi l’effettiva consistenza. Situazione anomala in una società in cui i comuni sono soci e che per fare chiarezza sui servizi resi o no devono rivolgersi al tribunale amministrativo. Intanto i creditori incalzano. Per il 29 febbraio, come è noto, è fissata davanti al giudice civile del tribunale di Taormina l’udienza di convalida di un pignoramento presso terzi chiesto da una ditta creditrice di Giardini Naxos per 900 mila euro presso i 19 comuni debitori dell’Ato4.