Roccalumera – L’Uragano Cep ha vinto meritatamente contro un Fiumedinis svogliato, rinunciatario e per certi versi in crisi tra gli stessi giocatori. Cioè giocatori (del Fiumedinisi) che in campo si insultavano, si contestavano e perfino abbandonavano il campo per protesta. Com’è successo all’83’ quando Famà, uno dei migliori in campo per i padroni di casa (bravo pure Buongiorno) è uscito da solo dal campo, ha detto all’arbitro che abbandonava il rettangolo di gioco, e che poi i suoi amici hanno fatto rientrare. Secondo noi, prima di parlare di carenza atletica (in verità non corrono in campo e non rientrano subito nella propria area), di schemi tattici precari e di scarsa incisività, bisogna risolvere il problema degli spogliatoi, del campo. In campo si sta seriamente e si combatte sino all’ultimo e se uno sbaglia non deve essere mortificato dal suo compagno. Da qui nasce l’assolo di qualche attaccante, il protagonismo dei più grandi, che invece di svolger un gioco corale, si atteggiano a prim’attore. Strano che l’allenatore, che vede e sente tutto quello che avviene in campo non riesca a mettere ordine, a fare uscire dal campo qualche galletto e ridare armonia alla squadra. Perché il Fiumedinisi è un’ottima squadra, una bella realtà, ma ultimamente ha fatto passi indietro proprio per la presenza in campo di qualche protagonista. Esortiamo l’allenatore a prendere certe decisioni, perché si può perdere anche cinque a zero, ma con orgoglio, dignità e correttezza nelle proprie file. A parte l’arbitro, a parte i cattivi arbitraggi, a parte la malasorte (più insistente ultimamente) però la squadra non può fare in campo questa figura, cioè giocatori del Fiumedinisi che si ingiuriano, che si contestano o addirittura che si scontrano verbalmente, com’è successo con l’uscita dal campo di Famà. E veniamo alla partita combattuta per tutto il primo tempo e con la supremazia dell’Uragano Cep nella ripresa. Bisogna anche dire che il giovane portiere del Fiumedinisi è stato particolarmente ingenuo in più occasione, tant’è che due gol potevano essere benissimo evitati. Ma la colpa non è sua della sconfitta, tutta la squadra è girata male. Gli ospiti hanno avuto il Scarantino l’uomo gol. L’ala destra ha messo a segno una doppietta, mentre Ristagno ha realizzato su punizione una stupenda rete. L’Uragano Cep ha fallito altre facili occasioni con Arena e Sgroi, ma la più clamorosa è stata al 78’ quando Ristagno ha fallito il calcio di rigore (ha colpito la traversa). Il Fiumedinisi ha avuto pure delle facili occasioni con il duo Papale che da facile posizione hanno calciato sopra la traversa. L’occasione più ghiotta è capitata al 68’ quando Interdonato su punizione scheggiava il palo, con Costantino fuori causa. Il finale è stato per il Fiumedinisi, ma il risultato non è cambiato.