La protesta degli autotrasportatori, che di fatto ha paralizzato la Sicilia, è nata in concomitanza con lo stato di agitazione dei 130 lavoratori dell’Ato4, che ricordiamolo vivono in una condizione di assoluta precarietà lavorativa da anni. Nel caso specifico Ato 4 (ampiamente trattato dalla nostra Testata giorni addietro), la situazione – evidentemente solo per chi la subisce – è diventata antipatica. Da un lato i dirigenti dell’Ato additano come responsabili, i comuni che non hanno pagato i servizi, i comuni invece, tuonano che spesso questi servizi o non venivano svolti o se, erano incompleti. Il problema, a parte la disputa, rimane, almeno per le 130 famiglie che devono elemosinare i soldi per vivere. Per i dirigenti di questi Enti è la stessa cosa? Anche loro percepiranno gli stipendi in ritardo? Nessun politico locale sposa la causa di queste famiglie. Ormai i loro scioperi non fanno più notizia. Speriamo che la situazione rientri al più presto possibile e che qualche “barone” aiuti queste persone.