Oggi e domani scioperano i lavoratori dell’Ato 4 senza stipendio. Aderiscono allo sciopera nazionale, ma la loro rivendicazione va oltre. Infatti, nessuna risposta dall’Ato 4 rifiuti ai 130 dipendenti che senza stipendio da dicembre e senza una parte della tredicesima hanno proclamato lo stato di agitazione, sicchè oggi nei 30 comuni dell’ambito (Taormina e Furci hanno una gestione autonoma) la spazzatura resterà nei cassonetti. E fanno due giorni, e non escluso che anche domani i lavoratori incrocino le braccia. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, con assemblee tenute nei centri operativi di Taormina, Furci e Motta Camastra, né i commissari liquidato né i sindaci si sono fatti sentire. “Come se il problema non interessasse nessuno” ha commentato amaramente il segretario provinciale della Fp-Cgil Messina, Carmelo Pino, che assieme ai colleghi delle altre organizzazioni dei lavoratori, sta seguendo da vicino la vicenda. L’Ato4, però, si è fatto sentire con i sindaci, declinando con una nota ufficiale ogni responsabilità per gli inconvenienti igienici che si andranno a verificare in occasione dello sciopero dei lavoratori. Il motivo è semplice: ci sono alcuni comuni, anche a causa della crisi, che non saldano con regolarità le fatture per i servizi ricevuti, così le casse dell’Ato 4 restano sistematicamente vuote, specie dopo il salasso dei 9 milioni versati all’Amia per chiudere il contenzioso per la risoluzione del rapporto di lavoro nel 2009.
Le organizzazioni criticano anche la gestione in house rivelatasi fallimentare, dicono, nonosante le prospettive che si erano create con la riduzione dei costi, visto che l’Ato4, a differenza delle società miste, non doveva produrre utili. Invece tutto è andato a rotoli. Di chi la colpa? Non certo dei lavoratori.
