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venerdì, Marzo 28, 2025
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Messina, Terza categoria una “bomba ad orologieria”. Prevenzione ai box

Non c’è pace per gli arbitri. Società e giocatori non ci stanno. Il campionato di Terza categoria è una bomba ad orologieria che può saltare in qualsiasi momento. A nulla è valsa la tavola rotonda, prima della pausa natalizia tra i responsabili della Figc di Messina e le società. Il confronto non ha pacato gli animi. I fatti accaduti nell’ultima giornata di campionato potrebbe spingere alcune squadre a ritirarsi dal campionato. Tante rivendicano i torti subiti, alcune hanno pronto pure un dossier sul campionato. Nulla, invece trapela nel palazzo della Figc e dell’Aia di Messina. Quest’anno ai numerosi errori di valutazioni si aggiungono anche quelli tecnici. In una gara del girone C, valevole per l’undicesima giornata, l’arbitro non ha neppure controllato l’integrità delle reti. Regola vigente anche in serie A. Mentre recentemente la Liminese è stata costretta a giocare, per alcuni minuti, in dieci in quanto la giacchetta nera non permise al portiere di rientrare in campo dopo un infortunio. Ci si ferma qui. Figc e Aia sulla graticola. Tanti errori. E dire che le società investono tanto pure economicamente e poi vengono penalizzate da direzioni arbitrali insufficienti. A peggiorare il clima si aggiunge spesso la loro presunzione, l’altezzosità e l’ineducazione. Gli arbitri devono essere più consapevoli e meno arroganti e le società devono lavorare per educare i giocatori alla collaborazione e al rispetto. Non si parla di malafede, ma parte dei direttori di gara hanno mancanza di personalità e altri sono piuttosto giovani per un campionato tecnicamente valido. Tutto questo lascia inerti gli organi federali. Ci rendiamo conto che arbitrare è piuttosto difficile, ma sicuramente non si può affidare a “giacchette nere” in erba partite di cartello o con un legame di amicizia, facilmente riscontrabile sui social network. A volte, gli organi federali messinesi, trascurano importanti problematiche delle società. Spesso i responsabili sono “irraggiungibili” anche telefonicamente. Ormai le società hanno preso parte al campionato, quindi lo spasmodico interessamento è svanito. Quante le pretese economiche e nulla di queste risorse vengono impiegate nella prevenzione dei calciatori. Non occorre solo salvaguardare la salute degli arbitri (si condanna qualsiasi episodio di violenza), ma pure quella dei giocatori. Dove sono i defibrillatori e le autoambulanze? I convegni per mettere in luce i traguardi raggiunti dalla Figc di Messina dinanzi alla salute assumono un carattere marginale. I signori Morgana, Alfieri e Tamà dovrebbero interessarsi maggiormente alla prevenzione, invece di sventolare al vento i successi numerici. La morte del mister Pippo Giunta e l’infortunio a Peppe Mangiò dovrebbero fare riflettere tutti.

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