ANTILLO – L’ ottava “Sagra del maiale e del cinghiale” svoltasi ad Antillo nello scorso fine settimana non è stato sono un modo per diffondere all’esterno del territorio comunale quei prodotti tipici locali ottenuti da questi animali: salsiccia, salumi, porchetta, lardo, “frittuli”, ma anche un calcio alla emergenza che ha colpito tutto il territorio antillese con l’alluvione del 22 novembre scorso quando è esondato il torrente Antillo e strade e vie di comunicazione interne sono state inghiottite da frane e smottamenti rendendo impossibile raggiungere il piccolo centro della Valle d’Agrò. Antillo, infatti, è l’unico comune della costa jonica ad essere stato inserito tra i 24 per i quali è stata eichiesta la dichiarazione di calamità naturale). Ma gli antillesi sono gente caparbia, non si piegano facilmente, sagra doveva essere e sagra è stata. Tutti, con in testa il sindaco Davide Paratore, si sono rimboccati le maniche ed hanno dato una mano ad allestore una manifestazione che ha lasciato stupite le migliaia di visitatori arrivati da ogni parte alla ricerca di aria salubre e prodotti genuini. Anche stavolta gli sforzi organizzativi profusi dall’amministrazione comunale per l’organizzazione, sono stati ampiamente premiati. La Sagra del maiale e del cinghiale ha ospitato anche una ricca e variegata mostra mercato dei prodotti tipici antillesi: funghi, olio, vino, miele, frutta secca, pane casereccio, formaggi, oltre agli apprezzati prodotti dell’artigianato locale. Il sindaco, Davide Paratore, ha ovviamente espresso completa soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento e per l’elevato apprezzamento del pubblico per i prodotti genuini della terra antillese ed ha inoltre sottolineato come la sagra sia stata, non solo, un ottimo veicolo per promuovere le bontà gastronomiche locali, ma anche per valorizzare ulteriormente l’immagine di Antillo che può offrire, ai sempre più numerosi visitatori anche scenari paesaggistici di inusuale bellezza.