Roccalumera – A coronamento della riunione che c’è stata ieri sera alla Filanda di Roccalumera, per protestare contro la ventilata chiusura degli uffici dei Giudici di Pace di S.Teresa di Riva e Alì Terme, pubblichiamo il documento relativo alla stato di agitazione delle autorità intervenute: “Le Unioni dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, della Valle del Nisi e delle Terme di Alì, del Monte Scuderi, riunite in assemblea aperta con intervento dei Presidenti dei Consigli delle Unioni, dei Presidenti e Vice Presidenti dei consigli comunali dell’Unione, dei consiglieri provinciali,dei deputati regionali, dei rappresentanti del consiglio dell’ordine degli avvocati di Messina,degli operatori giudiziari, degli avvocati e dei cittadini, ritenuto: Che l’art. 1 , commi 2-5, del D.L. n° 138/2011 prevede, tra l’altro, la soppressione di numerosi uffici del giudice di pace, che, da notizie attendibili, viene ventilata la soppressione degli uffici del giudice di Pace di Santa Teresa di Riva e di Alì Terme, che tale provvedimento, astrattamente improntato ad esigenze di economicità sopratutto in direzione del risparmio di spesa per l’affitto di immobili, nella fattispecie non realizza alcun risparmio in quanto gli immobili in cui sono ubicati gli uffici del Giudice di Pace di Alì Terme e di Santa Teresa di Riva, sono di proprietà demaniale né adempie ai criteri dettati dall’art. 1 che prevedono : “ a) estensione territoriale, b) numero degli abitanti, c) carichi di lavoro, d) indice della sopravvenienza, e) specificità territoriale del bacino d utenza, f) presenza di criminalità organizzata”, atteso che il territorio comprende 40.000 abitanti, si dispiega, geograficamente, dalla costa alla collina ed alla montagna, ha seri problemi di natura economo reddituale con tassi di disoccupazione altissima e, correlativamente, l’esigenza di contenere i costi della giustizia, che, viceversa, la soppressione dei summenzionati uffici del Giudice di Pace priverebbe il territorio ed i 40.000 abitanti che su di esso insistono, di una struttura importantissima in grado di rispondere, come avviene in atto,alla domanda di giustizia nei settori civile e penale in tempi rapidissimi ed a costi sostenibili,laddove il trasferimento di entrambi gli uffici a Messina comporterebbe una abnorme dilatazione dei tempi e dei costi del servizio, oltre che ad arrecare disagi di natura logistica non indifferente agli utenti , contrariamente al dettato costituzionale che dispone che la giustizia venga amministrata nel nome del popolo italiano e nei luoghi in cui vive il popolo italiano. Per questi motivi, proclama lo stato di agitazione del territorio e delle istituzioni fino a quando il Ministero della Giustizia non accetterà il confronto con il territorio ed i suoi rappresentanti, demanda ai sindaci del comprensorio di avviare sollecitamente delle forme di consultazione dei cittadini al fine di chiedere la loro opinione circa la soppressione , o meno, degli uffici del giudici di pace di Alì Terme e di Santa Teresa di Riva; dichiara di aderire al comitato di coordinamento dei rappresentanti del consiglio dell’ordine degli avvocati, della provincia regionale di Messina, dei Sindaci,della deputazione, delle parti sociali, dando mandato a tale organismo di chiedere sollecitamente un incontro con il Ministro della Giustizia”.
Il presidente dell’Unione dei Comuni
Anche per delega dei partecipanti
Gianni Miasi