Letojanni – Brutta sconfitta per l’Asd Mongiuffi Melia che nella seconda giornata di campionato non riesce a centrare una vittoria tanto invocata dai tifosi, dopo il passo falso commesso nella gara contro il Graniti. Un 3 a 0 rimediato contro una formazione, quella dell’Akron Savoca, che dopo aver rifilato una tripletta contro il Lanza la scorsa settimana, arriva sul terreno del “Mario Lo Turco” con le spalle ben larghe, segna, vince e si diverte. Per i monfeliesi invece una battuta d’arresto che sa d’amaro, per come è arrivata e soprattutto per aver perso anzi tempo il bomber Laganà infortunatosi al 20’ del primo tempo. E’ stato necessario l’intervento dell’ambulanza. Per lui lussazione della spalla e gara terminata. Poi lo show del Savoca sotto una pioggia battente, che certamente non ha favorito lo spettacolo, appetibile per i palati fini. Ma in compenso tre reti firmate ad opera degli attaccanti savocesi hanno dato l’impressione che il Mongiuffi Melia debba lavorare ancora molto per raggiungere i livelli dell’anno appena trascorso. Scimone sarà sicuramente in grado farlo. Sistemare la difesa intanto è la priorità e cercare un portiere esperto non è da nascondere, visto che il primo tempo si è chiuso con due “papocchi” di Russotti, sui tiri rispettivamente di Smiroldo e Rizzo, uno al 23’, l’altro al 40’ del primo tempo. Ma c’è da dire anche che la squadra del presidente Cosimo Ferraro è una delle pretendenti per la promozione, e non era facile contrastare le incursioni di Smiroldo e Luchino, e la perfetta sintonia con Rizzo che ha portato sul 3 a 0 il risultato finale. Per la compagine del presidente Carmelo Santoro si aspettano tempi migliori, magari nella prossima partita mister Scimone proverà a cambiare qualcosa nell’assetto tattico. Nulla è perduto ancora, e poi c’è il Trofeo delle Province, che lo scorso anno proiettò la squadra verso un futuro roseo, visto che capitan Longo e compagni si giocarono la finale per accedere al campionato di seconda categoria, poi persa malamente 5 a 0. Ma ieri era ieri, oggi siamo oggi, anche se molti sono rimasti.