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mercoledì, Ottobre 23, 2024
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S.Teresa, megarissa a Porto Salvo, arrestati 4 fruttivendoli paternesi

SANTA TERESA DI RIVA – Quattro fruttivendoli originari di Paternò sono stati arrestati dai carabinieri di Santa Teresa di Riva per avere dato vita ad una gigantesca rissa scoppiata per questioni di posteggio e concorrenza. L’episodio è avvenuto l’altra mattina alle 9 nella zona di Porto Salvo, all’incrocio con via Savoca ed il corso Francesco Crispi dove i quattro, a bordo dei rispettivi furgonicini, si sono incrociati per caso e sono venuti subito alle mani. Evidentemente avevano necessità di un energico chiarimento. La furibonda lite che è seguita al chiarimento, con urla, calci e pugni, è stata notata dall’equipaggio di una gazzella dell’aliquota radiomobile della compagnia di Taormina che stava transitando per un normale servizio di controllo, e che è subito intervenuto per separare i due gruppi contrapposti. Fatica improba visto che i quattro non si davano a vedere della presenza dei carabinieri e continuavano a darsele di santa ragione. A quel punto l’equipaggio del radiomobile ha chiesto l’intervento di altre pattuglie ed in zona sono giunte le pattuglie della stazione di Antillo (al comando del luogotenente Daniele Settimo), in zona per un servizio di prevenzione e, ovviamente, di Santa Teresa di Riva (al comando del luogotenente Maurizio La Monica). A quel punto la situazione di ribaltava in favore delle forze dell’ordine che dopo avere diviso i quattro esagitati hanno fatto scattare le manette, stante la flagranza di reato (la rissa). I quattro venivano identificati in Gaetano Laudani, 23 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, Agostino D’ignoti, 24 anni, Vito Fiorenza, 31 anni e Salvatore David Serrano, 28 anni. Tutti di Paternò (Ct). Prima di finire nelle camerae di sicurezza della caserma di Taormina ai quattro è stato fatto fare un giro più largo per essere sottoposti alle cure dei sanitari dell’ospedale Sirina di Taormina per le lesioni riportate nel “chiarimento”, giudicate guaribili tra i 3 gli otto giorni. Su disposizione del magistrato di turno presso la procura della repubblica di Messina è stato disposto il processo per direttissima presso la sezione staccata del tribunale di Taormina.

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