Mandanici – Da Mario C. riceviamo e pubblichiamo: “Sono partiti alle venti e trenta del 25 agosto per Roma, faceva buio, sono rientrati in sede la mattina del 27 agosto alle cinque e trenta, spuntava l’alba. Un viaggio faticoso affrontato dal Sindaco Armando Carpo, dal suo Vice Mario Scigliano, dal Presidente del Consiglio Anna Misiti, dai consiglieri Erika Arizzi e Annamaria Crimi e da tanti cittadini (34 per la precisione) a mezzo di un autobus della ditta dei F.lli Savoca. La missione romana sembra, almeno per il momento,che abbia raggiunto il risultato sperato per cui il sindaco Armando Carpo ha espresso tutta la sua soddisfazione. Mandanici è e resterà Comune per come è giusto che sia e per come merita. Sarebbe stato dice il Sindaco “come se avessimo dato un figlio naturale in adozione, quand’anche a una famiglia più ricca” nessuno di noi,credo, continua il Sindaco “si poteva permettere il lusso di non tentare anche l’impossibile per evitare l’accorpamento coatto. Le future generazioni ci avrebbero giustamente maledetti di fronte a un eventuale nostro immobilismo”. Questo è il paese dove sono nati i nostri genitori,questo è il Paese dove riposano i nostri avi,questo è il paese che ci ha visti ragazzini prima e adulti poi. Non saremo costretti sulle nostre carte d’identità, sulle nostre patenti, sui nostri certificati di stato civile e anagrafici a vedere scritto “residente a……(e non ce ne vogliano) e non più residente a Mandanici. Che bello sentirlo! Anche Lombardo il presidente della Regione Sicilia si è espresso a favore della sopravvivenza dei piccoli Comuni: “non si può cancellare una identità,una bandiera,un campanile, una passione, una partecipazione,una storia, una cultura che si sono costruiti talvolta nei secoli ” continua ancora Lombardo ” i Comuni non si toccano: sono una risorsa straordinaria attraverso cui democraticamente i cittadini si ritrovano”. Per il momento il pericolo è scampato, occorre ora lavorare affinché Mandanici possa superare nel giro di pochi anni la soglia dei mille residenti. Per fare ciò è necessario l’aiuto di tutti, è necessario un utilizzo corretto del Monastero di Badia, del Centro diurno per anziani, del grande patrimonio edilizio privato, della promozione delle nostre tipicità culturali, paesaggistiche, gastronomiche, zootecniche e il miglioramento della strada provinciale in modo che sia sicura, più corta e più veloce”.