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martedì, Ottobre 22, 2024
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L’Unione dei Comuni Valle del Nisi: Un fallimento?

Nizza di Sicilia – I consiglieri dell’Unione dei Comuni della Valle del Nisi, Giacomo D’Arrigo e Valentina Briguglio Polò, hanno inviato una circostanziata lettera al presidente del consiglio ing. Carmelo Rasconà, al vice presidente dell’Unione Lorenzo Grasso e all’assessore regionale alle Autonomie locali Caterina Chinnici, una circostanziata lettera, denunciando un pò il ventilato fallimento dell’Unione. Ecco la lettera: “Gentile Presidente, nella qualità di componenti del Consiglio dell’Unione dei Comuni “Valle del Nisi” Le scriviamo per richiamare alla Sua attenzione l’attuale situazione in cui si trova la nostra Unione, costituita da Nizza di Sicilia, Fiumedinisi ed Alì Terme. Le scriviamo anche perché, considerato il Suo ruolo negli organi della stessa Unione, intervenga con un’iniziativa che permetta a questo fondamentale organismo di (ri)prendere una normale attività amministrativa nei tempi più rapidi possibili e produca fatti e benefici che siano utili ai cittadini dei nostri territori. Circa quattro anni fa i nostri Comuni hanno fatto la scelta di uscire dall’Unione dei Comuni “Valli joniche dei Peloritani” che raggruppava le 19 comunità della riviera jonica comprese tra Scaletta Zanclea e Sant’Alessio Siculo, e costituire un differente ente locale sovracomunale coinvolgendo i Comuni alla foce del torrente Nisi. Si era detto da parte dei sindaci proponenti, per spiegare e motivare questa scelta, “uno strumento più piccolo e dinamico concentrato su una porzione di territorio definita che possa intervenire immediatamente su problematiche locali e programmare per un territorio omogeneo uno sviluppo concreto”. A quattro anni da questa decisione, nulla di tutto ciò è avvenuto. Come atti, proposte, verbali e comportamenti dimostrano, pur con qualche riserva, abbiamo ritenuto (così come tutte le occasioni in cui Nizza è stata coinvolta in attività politico/amministrative comprensoriali) fosse più importante sganciarsi dal ruolo di opposizione e dare il nostro contributo affinché questa realtà si realizzasse; senza pregiudizi e mai ostacolando il percorso di costituzione e avvio dell’organismo. Comportamento che è stato più volte e pubblicamente apprezzato proprio per la correttezza che l’ha caratterizzato. Oggi tralasciando di soffermarci su ciò che ha caratterizzato in questi anni l’Unione: complesso iter burocratico; passaggi a vuoto politici ed amministrativi; errori materiali e basilari anche negli atti oltre che di gestione complessiva che (soprattutto e quasi esclusivamente!) per responsabilità dei proponenti, hanno di fatto reso non operativo l’organismo, riteniamo più che giusto fare un richiamo la Sua attenzione e tramite Lei a quella di tutti i soggetti che hanno responsabilità in questa vicenda. Non è più il momento di tentennare, di perdere tempo, di aspettare decisioni e indicazioni che non siano quelle che noi stessi determiniamo. Non è più possibile tenere, dopo quattro anni, i nostri Comuni ed i cittadini, in questa condizione di incertezza, instabilità e inattività mentre altre realtà simili sono ormai a pieno regime e i primi risultati e benefici cominciano a vedersi. Riguardo alla progettazione delle attività, alla gestione dei fondi in cassa (capendone la quantità e l’eventuale utilizzo fatto sin’ora), alle strutture che dipendono dall’Unione dei Comuni, alle iniziative di natura sovracomunale, al normale andamento degli organismi (ciascuno di questi deve essere messo nelle condizioni di svolgere appieno il compito assegnato e reso funzionale), alle decisioni intraprese sin’ora, all’organizzazione degli uffici e delle responsabilità amministrative e riguardo al generale andamento e vita dell’Unione dei Comuni, chiediamo che venga convocato in tempi brevissimi un Consiglio dell’Unione a cui invitare i componenti della Giunta perche si possa fare una discussione generale la più ampia e aperta possibile, con tutte le informazioni e gli elementi utili a “fare un punto” e programmare l’attività che nei prossimi mesi possa dare risultati concreti e visibili ai nostri cittadini evitando che tale organismo sia o diventi, anche solo per inerzia, una fonte di spreco di fondi pubblici. Uno strumento come l’Unione dei Comuni è fondamentale e sempre più lo sarà nel prossimo futuro per la captazione di finanziamenti e per rapportarsi con altri livelli istituzionali. Ciò sarà quasi vincolante per disposizione normative di cui già oggi si parla nel dibattito politico generale, non avere un simile strumento funzionale e pronto nel nostro territorio sarebbe un gravissimo errore ed una responsabilità a cui non vogliamo partecipare. Per questi motivi, e per le responsabilità di carattere generale ed i compiti di informazione, controllo e indirizzo che sono propri dell’Assemblea dei consiglieri dell’Unione, Le chiediamo la convocazione dell’organismo. Inviando questa nota per conoscenza anche agli organi in indirizzo affinché ciascuno, all’interno delle proprie competenze, sia messo a conoscenza della nostra richiesta e delle nostre motivazioni”.

Giacomo D’Arrigo e Valentina Briguglio Polò

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