SANTA TERESA DI RIVA – Il sindaco pubblica un’ordinanza per disciplinare gli intrattenimenti musicali negli esercizi pubblici con orari da “coprifuoco” e scoppia la rivolta (per ora su face book) della “movida” santateresina che non gradisce di dover spegnere i jukebox a mezzanotte e tornarsene a casa come Cenerentola. Ed ecco i passaggi salienti dell’ordinanza di Morabito per i locali pubblici: stabilimenti balneari, musica fino all’una; pubblici esercizi posti nelle vicinanze di civili abitazioni nel periodo estivo: tutti i giorni fino alle ore 24; nel periodo invernale tutti i giorni fino alle ore 22.30. Santa Teresa di Riva è un paese a vocazione turistica, ed è difficile consiliare le diverse esigenze, mentre i giovani vogliono tirare l’alba, non tutti coloro che villeggiano in paese frequentano la movida, però l’ordinanza del sindaco fa diventare questa città un paese per vecchi, spingendo i giovani verso altri lidi più accoglienti. A Santa Teresa di Riva sono state presentate istanze per due stabilimenti balneari, uno nella zona di Porto Salvo e l’altro a Barracca (la zona di residenza del sindaco…), mentre ci sono decine di locali pubblici che stanno aperti sino alle ore piccolissime nella speranza di far quadrare il bilancio di un inverno molto gramo. E naturalmente c’è chi vuole riposare perché non è in vacanza e l’indomani deve andare a lavorare, nonostante sia estate. Ed allora? In passato ci sono state feroci polemiche per l’attività dei lidi che protraevano l’intrattenimento musicale fin oltre l’orario ora regolamentato. Morabito stavolta ha voluto prevenire le lamentele di chi la notte vuole dormire perché l’indomani deve andare a lavorare e soprattutto perché non ha più l’età. Ed i giovani? Beh, si arrangino. Già non c’è “vita” e quella poca che c’è i giovani devono andare a cercarsela altrove. La rivolta la guida il giovane consigliere di Sicilia Vera, Danilo Lo Giudice: “E’ vero che bisogna rispettare chi vuole dormire perchè l’indomani lavora, ma chiudere tutto a mezzanotte mi sembra assurdo,inconcepibile ed inaccettabile”.