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venerdì, Ottobre 4, 2024
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S.Teresa, il progetto per le fognature depositato alla Regione

Il progetto per il completamento della rete fognante di Santa Teresa di Riva è già a Palermo. Lo ha materialmente portato l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Puglisi consegnandolo al commissario per le acque ed i rifiuti. Dopo cinquanta anni di attesa, si vede, finalmente, una luce in fondo al tunnel perché, secondo Puglisi (Mpa) ci sono buone possibilità per l’accesso al finanziamento. Il progetto, redatto dal direttore dell’ufficio tecnico territorio e ambiente, ing. Pietro Mifa, prevede una spesa di 4 milioni e 790 mila euro, è stato approvato dalla giunta su parere favorevole del rup, Santino Turiano. Saranno realizzate le fognature sulla statale 114 con collegamento al lungomare dove sono già operativi dal 2002 il collettore principale e le stazioni di pompaggio che portano i liquami al depuratore di contrada Catalmo. Fognature anche per i quartieri di Sparagonà (fino a vico III), Cantidati (fino al torrente Botte), Bolina, la circonvallazione (da via delle Colline fino alla sp 19). Tutto il centro, in sostanza, avrà la sua fognatura, come avviene in ogni paese che si dice civile. La “storia” delle fognature a S.Teresa comincia nel 1961 quando l’amministrazione Trimarchi presentò all’ufficio tecnico provinciale ed al genio civile un progetto da 100 milioni di lire. Venne finanziato il primo stralcio per 25 milioni, ma il genio civile bloccò l’opera perché il progetto non era conforme. Nel 1965 l’amministrazione Caminiti affidò agli ingegneri Antonino Garufi (di S.Teresa) e Leopoldo Minniti (di Messina) l’incarico per un nuovo progetto che si arenò a Palermo nonostante a Roma il sindaco Caminiti lo avesse sollecitato al ministro dei lavori pubblici Nino Gullotti che finanziò il primo stralcio per 100 milioni. Negli anni ’70 nuovo incarico di progettazione, che l’amministrazione di Carmelo Jaria affida agli ingegneri Giuseppe Merlino e Domenico Maiolino. Nel frattempo le acque reflue si smaltivano attraverso 26 vasche imoff collocate sulla spiaggia, che un giorno si e l’altro pure, tracimavano riversando i liquami sulla spiaggia. Nel 1998 all’ing. Maiolino viene affiancato da un nuovo professionista: l’ing. Girolamo Vancheri di Palermo. Dei cinque miliardi richiesti ne vengono finanziati solo due che servono a realizzare il collettore sul Lungomare e qualche tratto di rete sulla nazionale, ma anche sufficienti ad eliminare le fosse settiche sulla spiaggia.

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