Abbiamo assistito alla conferenza stampa indetta dal sindaco Bruno Parisi, in risposta al manifesto murale sottoscritto da un gruppo di ex consiglieri di maggioranza che lo ha apostrofato “falso, bugiardo, ipocrita e malvagio”. Il motivo di questo “attacco” è da ricercare nell’indennità di carica che il sindaco e gli assessori avrebbero intascato, pur avendo sempre manifestato l’intenzione di rinunciare. Il primo cittadino è passato subito dopo al contrattacco mettendo alla berlina i firmatari del manifesto e soprattutto l’ex presidente del consiglio Sebastiano Foti (“che è stato mandato a casa a calci in culo” ha detto Parisi in conferenza), perché avrebbero detto il falso. “Foti e gli assessori si sono liquidati non solo l’indennità di carica, ma anche il gettone di presenza, ha detto Parisi, e cosa più grave, senza averli previsti in bilancio”. Ma al di là di chi ha preso l’indennità di carica e chi no (che tra l’altro spetta per legge) è il linguaggio triviale che fa discutere. Mai a Furci si era arrivati a certe bassezze politiche. Denunce alla Corte dei Conti, ai Carabinieri, al Tribunale di Messina e quanto prima al Tar di Catania dall’uno e dall’altro fronte. Insulti e odio tra di loro, ma soprattutto tanto veleno. Il popolo di Furci è stanco di questa deprimente telenovela. Gli elettori sono amareggiati. Di questo passo il paese continuerà a perdere gradini nella scala del prestigio e della valutazione e soprattutto segnerà il passo nella crescita civile, turistica ed economica. Perché, chiediamo ai due gruppi politici, non abbandonate queste belliche e contestate iniziative? Il paese ha bisogno di tutti voi. Parisi ha vinto e deve governare. E quindi andrebbe lasciato in pace. Saranno gli elettori a decidere, a mandato scaduto, se premiarlo o bocciarlo. Dal canto suo il primo cittadino non dovrebbe alimentare le polemiche, ma amministrare senza denunce e con serenità. Tra due anni si ritorna a votare. E in quel contesto sapremo cosa deciderà il popolo sovrano. Però in questi due anni, per favore, comportatevi da politici gagliardi e responsabili, non scivolate nei meandri dell’ipocrisia.