Un garibaldino di 100 anni, Giuseppe Lettina di Antillo, ha scoperto ieri sera a Capo S. Alessio la lapide che ricorda il passaggio dei garibaldini, avvenuto il 28 luglio 1860 e le parole scritte da Giuseppe Cesare Abba guardando il paesaggio della riviera jonica dal castello. Erano presenti i sindaci (o loro delegati) dei comuni dell’Unione (S.Alessio, Santa Teresa, Casalvecchio, Forza D’Agrò, Furci, Antillo, Limina,Savoca, Roccafiorita, Roccalumera, Pagliara e Mandanici), il sindaco ed il vice sindaco di Letojanni, Gianni Mauro e Cateno Ruggeri accompagnati dal presidente del consiglio Alessandro Costa, alcuni primi cittadini che domani saranno impegnati al Bacigalupo di Taormina con la loro Nazionale, il parroco di Sant’Alessio, che ha benedetto l’opera, autorità militari e personalità della società civile che hanno voluto rispondere all’invito di Carmelo Duro a cui si deve questa iniziativa.Il monumento, molto semplice, intitolato “Emozioni di un garibaldino a Capo S. Alessio” riproduce sopra una lastra di marmo bianco di Carrara le espressioni che Giuseppe Cesare Abba, garibaldino-scrittore, riportò nel suo libro “Da Quarto al Volturno – Noterelle di uno dei Mille”.L’idea del monumento è del giornalista Carmelo Duro che l’ha perseguita per decenni e, adesso, è riuscito a concretizzarla facendola divenire proposta dell’Università delle Tre Età di Santa Teresa di Riva di cui è presidente. L’iniziativa, che si inquadra nelle attività per il 150. Anniversario dell’Unità d’Italia, è stata condivisa ed accolta dall’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani che l’ha finanziata ed ha ottenuto anche il naturale sostegno del Comune di S. Alessio Siculo. Sono intervenuti con le loro riflessioni la professoressa Ferraro e lo studente Manlio Fazio del Liceo Classico di S.Teresa, i sindaci di S.Alessio, Giovanni Foti, e di S.Teresa, Alberto Morabito, il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, presidente della nazionale di calcio dei sindaci, il presidente dell’Unione dei Comuni, Antonio Di Ciuccio ed ovviamente il giornalista Carmelo Duro. La banda di Casalvecchio Siculo ha intonato l’inno di Mameli ed alcuni brani risorgimentali.
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