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La battaglia di Milazzo 1860. Il discorso del sindaco Procopio ai valorosi Casalvetini

La celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia è l’occasione per riscoprire il ruolo importante che la nostra riviera jonica, ha avuto per la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861. In questo contesto viene ricordato il discorso che fece il Sindaco di Casalvecchio Siculo, Domenico Puzzolo Procopio, nel 1860, prima della partenza della squadra di Luciano Crisafulli che partecipò alla battaglia di Milazzo per la liberazione della Sicilia. In esclusiva la Gazzetta Jonica, grazie alle ricerche dello storico Santino Lombardo, riporta l’intervento del primo cittadino del piccolo borgo della Valle D’Agrò fatto ai “giovanotti valorosi” la notte prima della partenza I pochi vecchi superstiti raccontano lacrimando. Era a capo del municipio il notaro e poeta vernacolo Domenico Puzzolo Procopio. La sera che precedette la partenza alla volta di San Placido, in casa Crisafulli era un gran movimento patriottico. Vi si adunava la più balda gioventù del tempo, insieme ai patrioti del ‘48. Erano tutti religiosamente raccolti attorno al fatidico tricolore vessillo, quando, richiesto, vi giunse il Puzzolo, democraticamente imbacuccato in un ampio pastrano tabaccato. Gli fu rivolto nel silenzio generale: “Sig. Sindaco! L’alba di domani ci vedrà portare ancora una volta il nostro qualunque contributo alla causa santa dell’indipendenza. Le nostre giovanili energie noi l’abbiamo votato alla redenzione della patria, e speriamo che così possa sparire l’efferata tirannide, l’ultima ora della quale è fatalmente scoccata! La morte, ella sa, che non ci può atterrire, solo, nel fine di poter compiere i destini, noi imploriamo da Lei, signor Sindaco, questo solamente: che se la vittoria non avesse ancora, siccome nel 1848, arridere al nostro valore….. “ Giovanotti valorosi li interruppe il notaro Puzzolo- andate. Andate pure sicuri e tranquilli sui campi dell’onore, dove vi chiama la voce del dovere, dove il destino vi vuole. Andate, e la vittoria arrida al vostro valore, arrida alla causa sacrosanta che voi sosterrete! E se, caso mai, il cielo disperda l’ipotesi funesta…” . A questo punto allargando, nell’espansione, colle braccia le falde del largo pastrano, seguitò con voce stentorea: “…fin dove arrivano le ali della mia protezione…”. E non fu inteso altro, perché un fragoroso battimani interruppe e coronò la promessa. Sgorgarono lacrime di commozione. Mentre la bandiera d’Italia fremeva maestosamente diritta in mezzo a quel semenzaio di romani antichi! Di seguito i valorosi casalvetini che nel 1860 partirono con Luciano Crisafulli di cui si conoscono i nomi:

Scarcella Onofrio fu Domenico

Costa Onofrio fu Giacomo

Silvestro Domenico fu Onofrio

Lo Giudice Giovanni fu Giuseppe

Pasquali Giuseppe fu Carmelo

Rigano Domenico fu Carmelo (Misserio)

Sigillo Onofrio fu Letterio

Principato Rosario fu Placido

Lo Re Sac. Antonino fu Giuseppe

Lo Re Onofrio e Pietro fu Giuseppe (fratelli)

Caprì Filippo Muscolino sac. Placido fu Antonino

Primavera Carmelo fu Giuseppe

Ferraro Onofrio fu Giuseppe

Crisafulli Antonino fu Elia

Casablanca Onofrio fu Antonino

Finocchio Onofrio fu Giuseppe

Silvestro Mariano fu Onofrio

Colloca Onofrio fu Onofrio

La Falce Sebastiano fu Onofrio

Lo Schiavo Mario fu Tommaso

Puzzolo Paolo fu Antonino

Puzzolo Placido fu Vincenzo

Crisafulli Antonino fu Elia – Fratello di Luciano Crisafulli- medaglia di bronzo per avere con valore partecipato alla battaglia di Milazzo

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