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Precisazioni del dirigente V dipartimento sul depuratore di S.Alessio

“Con riferimento all’articolo dal titolo «S. Alessio Siculo – Depuratore a norma sanzione annullata» pubblicato sulla Gazzetta del Sud di Venerdì 11/3/011, avendo rilevato nello stesso un contenuto non rispondente alla oggettività dei fatti questo ufficio, per conto e nell’interesse di questo Ente, precisa quanto segue. L’autorizzazione allo scarico dell’impianto di depurazione a servizio del Comune di Sant’Alessio è scaduta, come accertato e contestato dall’A.R.P.A. e, conseguentemente, questo ufficio, ritenuto fondato il predetto accertamento, non ha archiviato il procedimento annullando la sanzione nei confronti del Comune. Ciò premesso, si chiarisce che l’entità della sanzione comminata al Comune di S. Alessio Siculo è applicabile ai sensi di Legge in quanto prevista dall’art.43 bis della L.R. 27/86, così come modificata dall’art.28 della L.R. 10/99 che prevede una sanzione compresa tra € 258 ed € 2.582, per «i titolari di scarichi civili che hanno denunciato la posizione dello scarico …omissis… presso la stessa amministrazione deputata al rilascio dell’autorizzazione dello scarico». La fattispecie, di cui sopra, sussiste e consente a questo Ente di applicare una sanzione inferiore a quella edittale indicata dall’organo accertatore, nella considerazione che il Comune, con nota prot. n. 1209 del 19.02.2007, data antecedente a quella in cui è stato notificato il verbale di contestazione da parte dell’ARPA, aveva presentato istanza di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico ai competenti organi regionali, alla quale è seguita costante corrispondenza per il perfezionamento dell’iter autorizzatorio. Va da sé che nel caso di specie, sussistendo i requisiti di legge, questo ufficio abbia applicato per un illecito di natura meramente formale che non comporta danno all’ambiente, una sanzione nella misura minima, come per analoghi procedimenti, irrogativi di sanzioni minime, definiti nei confronti di altri Enti locali. Non sono stati disturbati «i santi in Paradiso» come strumentalmente l’articolo fa riferimento”. Il Dirigente V° Dip. 1° U.D. – Dott.ssa Carolina Musumeci ————— I “santi in paradiso” il sindaco di S.Alessio li ha scomodati per stabilire che alla data del 19.2.2007, antecedente a quella a cui è stata accertata la “presunta” violazione da parte dell’Arpa, che è del 4.10.2010 e notificata il 27.10.2010, aveva presentato istanza di rinnovo dell’autorizzazione ai competenti organi regionali, come scrive la stessa dirigente nella sua precisazione. Ciò gli ha consentito di evitare una sanzione di 6000 euro come da notifica. Quindi, come ammette la stessa dirigente, i ritardi sono dovuti alla Regione e non al comune. A meno che il depuratore non dovesse essere bloccato fino a quando la Regione non avesse rinnovato l’autorizzazione. Per il resto, quanto puntualizzato dalla dirigente è riportato nell’articolo, che è tratto dalla determina del dirigente dell’area tecnica del comune di S.Alessio, n. 30 del 1.3.2011. (gi.pu.) 14.3.2011 Ps: su numeri romani non si mette l’apice

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