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lunedì, Ottobre 7, 2024
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Comune di Savoca e Sicobit ai ferri corti per la cava

E’ arrivato il ricorso al Tar della ditta titolare della concessione per la cava di gneiss contro il diniego del comune di Savoca a proseguire l’esercizio della stessa cava di contrada Mandrazzi per altri quindici anni. Il ricorso è proposto dal legale rappresentante della Sicobit (Siciliana inerti conglomerati bituminosi), sig. Antonino Sposito, rappresentato dagli avvocati Andrea Scuderi e Giuseppe Sciuto contro il comune di Savoca (che ha nominato proprio legale l’avv. Cecilia Nicita di S.Teresa di Riva), l’assessorato regionale al territorio e ambiente, il comando del corpo forestale della Regione, per l’annullamento del provvedimento con il quale il comune di Savoca il 10 novembre aveva espresso parere contrario alla attività di estrazione per motivi ambientali ed urbanistici. Il distretto minerario, che ha disposto due ispezioni, sostiene che l’attività della cava non costituiva pericolo, mentre il genio civile ha sospeso ogni attività edilizia lungo l’alveo del torrente. Nessun segnale dal comune di Santa Teresa di Riva che ha sulla testa degli abitanti di Porto Salvo questa spada di damocle, denunciata già dieci anni fa dal consigliere comunale Nino Nicotra, scomparso da poco con unanime rimpianto, ed inascoltato. Silenzio profondo delle associazioni ambientaliste che per motivi oscuri non vogliono prendersi questa gatta da pelare. Troppi interessi in gioco, difatti la Sicobit ha chiesto un risarcimento di cento mila euro al giorno!

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