Riceviamo e pubblichiamo:
A scrivere questa lettera aperta sono tre studenti che negli anni hanno avuto il piacere e l’onore di rappresentare la comunità studentesca del Liceo Scientifico “Caminiti” di Santa Teresa di Riva, Giuliano Fleri rappresentate in carica, Agostino Gullotta rappresentante nei due anni precedenti ed Andrea Ricciardi rappresentante nell’anno scolastico 2004/2005, legati al Liceo in virtù delle tante battaglie intraprese nell’ultimo decennio con al centro le stesse motivazioni.
Il Caminiti è una pietra miliare per il Paese di Santa Teresa di Riva, non il sito internet del Comune.
Questo Liceo raffigura il motore propulsore della cultura in tutto il comprensorio Jonico messinese.
Tanto si è parlato in passato di trasferire la nostra sede centrale altrove, di razionalizzarla con altre scuole, di sopraelevarla, di creare delle sedi distaccate che lo avrebbero sicuramente impoverito.
Il tutto perché?
Perché c’è un “peccato originale”, dal 1975 data della sua autonomia non ha mai avuto una propria sede fisica, dovendola infatti da sempre dividere con il Classico “Trimarchi” o arrangiandosi continuamente con soluzioni tampone.
Tutti problemi da sempre sottoposti all’attenzione delle istituzioni competenti.
Migliaia di studenti e studentesse, genitori o semplici cittadini hanno sperato per anni invano che si potesse arrivare davvero ad una degna soluzione.
Eppure una degna soluzione la si era trovata, ci riferiamo al progetto del nuovo Liceo in via Fiorentino.
Progetto che fino al suo ultimo passaggio ed ovvero il fallimento, abbiamo seguito con molta partecipazione.
Riceviamo e pubblichiamo:
Credevamo realmente fosse la volta buona. Credevamo che il nuovo metodo di finanziamento fosse una cosa fattibile. E invece no.
Nonostante ci fossero tutte le premesse di una storia a lieto fine, improvvisamente la trama subisce una variazione nel finale. Sebbene l’amministrazione locale manifestando un’andatura poco celere, giustificata dal lento iter burocratico, è riuscita a dare una risposta con la variazione al piano di fabbricazione. Evidentemente non bastava se siamo qui oggi.
Uno dei migliori progetti per Santa Teresa di Riva non riesce a trovare finanziatori.
Ma una cosa che ci rende veramente tristi è la non curanza da parte di autorevoli personalità politiche della zona che occupano ruoli nelle varie sedi istituzionali locali, regionali e nazionali.
A dispetto di quest’incontro quindi, in noi è forte il timore di un’ulteriore illusione presentata in forma pubblica e seguita magari da qualche comunicato stampa che evidenzierà l’impegno nonostante si riscontri una “sconfitta”.
Questa è la voce di diverse generazioni: le occupazioni, gli scioperi, non erano capricci, ma manifestazioni del nostro dissenso e testimonianze del disagio che persiste.