Dall’on. Cateno De Luca riceviamo: “La Corte Costituzionale in data odierna ha depositato la sentenza N. 143/2010 confermando la incostituzionalità della legge regionale n.22 del 5 dicembre 2007 “Norme in materia di ineleggibilità e di incompatibilità dei deputati regionali” approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana nella seduta dell’8 agosto 2007 e pubblicata sulla GURS n. 38 del 24 agosto 2007 che ha consentito ai sindaci dei Comuni superiori ai 20 mila abitanti ed ai Presidenti di Provincia di ricoprire contemporaneamente il ruolo di deputato regionale. Sono stato l’unico parlamentare dichiara l’on Cateno De Luca – a farmi promotore ai sensi dell’art. 17/bis dello statuto e dell’art. 5 della legge regionale n. 14 del 23 ottobre 2001 di un referendum abrogativo per cancellare quella norma offensiva per gli elettori e per la politica in generale. Purtroppo, continua l’on. De Luca – uno sporco sgambetto politico non ci ha consentito di raggiungere il quorum delle 100 mila firme e quella norma è entrata definitivamente nel nostro ordinamento giuridico regionale. Domani in assemblea conclude l’on. Cateno De Luca – durante la discussione generale sulla finanziaria e sul Bilancio chiederò al Governo di legiferare urgentemente in merito, non accontentandomi più di una semplice vittoria morale”.
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L’on. Cateno De Luca di Fiumedinisi si coccola di questa sentenza della Corte Costituzione, perché lui è deputato regionale ma sindaco di un comune di appena 1700 abitanti. Ma allora perché non raccogliere le firme per sbandierare l’incompatibilità dei deputati regionali, anche a sindaco del più piccolo comune della Sicilia (Roccafiorita con 270 abitanti) ? Ma questa crociata sicuramente a De Luca non conviene.