Roccalumera – “Siamo alle solite: aumenta il costo del servizio ma non migliora la qualità”. Lo ha dichiarato il consigliere comunale Natia Basile a proposito della mensa scolastica, la cui spesa per le famiglie è aumentata a 40 euro per venti buoni pasto, rispetto ai trenta euro dello scorso anno. Non solo, i pasti, secondo il consigliere di minoranza, verrebbero preparati in angusti locali della scuola elementare di Roccalumera centro e poi distribuiti nei vari plessi scolastici. Nella mozione presentata al sindaco, Nadia Basile e gli altri cinque consiglieri di opposizione, Giuseppe Campagna, Marco Maccarrone, Carmelo Spadaro, Elio Cisca e Andrea Vadalà, hanno evidenziato che “a seguito di sopralluogo nei locali destinati alla mensa scolastica della scuola elementare si è potuto riscontrare la presenza di umidità risalente dal pavimento e dai muri perimetrali e umidità penetrante dal solaio con la conseguenza che i bambini consumano i pasti in un ambiente non idoneo in quanto proliferano muffe e funghi”. Nella mozione si sottolinea pure che “il servizio mensa è stato appaltato ad una ditta proveniente da Cefalù, e che la stessa, a quanto pare, non si serve di esercenti locali, cosa quanto mai inopportuna visto che il servizio è destinato ai nostri bambini e che l’acquisto delle derrate alimentari presso fornitori locali consentirebbe un diretto controllo sulla provenienza e sulla qualità degli alimenti utilizzati”. Nella prossima seduta del civico consesso, i consiglieri di minoranza, con questa mozione, intendono impegnare il sindaco, Giovanni Miasi, e la giunta a valutare l’eventualità, così come proposto dai genitori, di tornare al vecchio prezzo dei “buoni mensa”, almeno per un periodo, e prevedere eventualmente aumenti graduali valutando nel contempo l’opportunità di porre in essere tutti gli atti necessari finalizzati alla gestione diretta, da parte del comune, del servizio di mensa scolastica e al controllo diretto della qualità dei pasti, utilizzando come fornitori i commercianti locali.