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ALLUVIONE, ANCHE L’ING.COSTA E’ STATO UN EROE

Roccalumera – Un giorno dopo l’alluvione che ha colpito i centri di Scaletta e Giampilieri sono stati convogliati in questi luoghi due “escavatori a risucchio tipo 26/7”. Nessuno ne ha parlato, ma sono serviti a rintracciare e riportare in superficie parecchi cadaveri, non ultimo quello dell’ing. Luigi Costa di 41 anni (il prossimo 14 ottobre). Sono dei macchinari eccezionali (ce ne saranno dieci in tutta Italia) che servono a risucchiare (come una vera aspirapolvere) metri cubi di terra, fango e pietrisco in poco tempo. A volerli è stato il responsabile provinciale della Protezione civile ing. Bruno Manfrè, che ha allertato il titolare dell’impresa “Effe costruzioni” per la presenza di questi mostri della tecnologia moderna nei luoghi dell’alluvione. Ce ne sono due al momento che lavorano 24 ore al giorno. Uno si trova nel centro abitato di Giampilieri Marina a prosciugare uno scantinato, l’altro sulla centrale via Roma a Scaletta Zanclea, impegnato a spalare la terra in un sottoscala, dove si pensa ci sia il corpo di una ragazza. Avantieri grazie a questo escavatore è stato trovato il corpo dell’ing. Costa. Su questo professionista necessita spendere due parole perché secondo un testimone avrebbe perso la vita nel disperato, quanto vano, tentativo di salvare una ragazza. A fotografare quell’attimo è stato un giovane, O.O. (Onofrio Orlando) che poi si è miracolosamente salvato, salendo sul tetto della macchina. Racconta che ha visto entrare due persone dentro una casa per scampare alla furia del fango. Il secondo (l’ing. Costa) è tornato subito indietro per salvare una ragazza che stava per essere sopraffatta da una montagna di detriti. Poi un’altra ondata di fango ha coperto ogni cosa, facendo scomparire l’uomo e la giovane donna. Il corpo dell’ing. Luigi Costa è stato trovato nel sottoscala di questa casa, quello della ragazza (sembra che si tratti di Ketty De Francesco, al momento dispersa) viene cercato dai vigili del fuoco con l’ausilio di questo “escavatore a risucchio” nello scantinato della stessa abitazione, ubicata sulla centrale via Roma di Scaletta zanclea. Anche per l’ing. Costa si tratterebbe di un caso di eroismo, perché ha messo gioco la propria vita nell’intento di salvare quella di una giovane donna. Sforzo vano, perché alla fine tutti e due ci hanno rimesso la vita, ma il gesto eroico c’è stato. Il professionista di Messina era in compagnia dell’avv. Nardi e veniva da una perizia effettuata poco prima ad Alì Superiore. La ragazza, invece, viaggiava su un’auto in compagnia di una sua amica, che è riuscita a salvarsi. (Nella foto "l’escavatore a risucchio" in azione)

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