Roccalumera – Ancora una volta la fitta pioggia ha messo in ginocchio tutta una provincia, con danni per migliaia e migliaia di euro. Danni soprattutto alle strutture pubbliche a cominciare dall’acquedotto comunale di Pagliara, la cui condotta (proveniente dal pozzo di Locadi) è stata tranciata dalle acque in piena dell’omonimo torrente. “Problemi seri, ha dichiarato il sindaco Santino Di Bella. Non sappiamo come risolvere tempestivamente il problema. Sicuramente andremo incontro a comprensibili disagi”. A Pagliara il nubifragio ha fatto ingrossare le acque di Vallone Rinaldo, che si sono riversate nelle case popolari allagando gli scantinati ed il piano terra. Danni anche alle strade rurali e alla vie interne. Disagi pure per gli automobilisti in transito lungo la provinciale Roccalumera Mandanici, soprattutto fuori l’abitato di Pagliara a causa di smottamenti e frane che hanno ostruito parte della sede stradale. A Roccalumera non ci sono stati per la verità tanti danni, ma l’interruzione della bretella di collegamento tra il lungomare di Furci e quello di Roccalumera ha creato seri problemi alla circolazione viaria. Il torrente Pagliara in piena ha letteralmente coperto la bretella con terra e fango, tanto da costringere i tecnici a chiuderla per consentire ai mezzi di soccorso di intervenire. Anche il casello autostradale è stato sovraffollato di auto e camion, per la chiusura dell’ A18. Carabinieri e vigili urbani per tutta la giornata di ieri hanno disciplinato l’afflusso viario. A Furci Siculo i danni maggiori sono stati registrati nelle frazioni di Grotte e Artale. In quest’ultima frazione una famiglia è rimasta isolata a causa del maltempo che ha tranciato la stradina di collegamento con il centro urbano. Oltre ai mezzi di soccorso inviati dalla Provincia, anche il comune ha assoldato una ditta privata per scavare un varco con la casa isolata. Anche il mare Jonio si è ingrossato arrecando danni lungo tutto il litorale. Una imbarcazione a Roccalumera è stata risucchiata nei fondali, mentre a Furci un pescatore nel tentativo di salvare il proprio natante dalla furia dei marosi, stava per essere sopraffatto dalle onde impetuose. E’ stato salvato da un amico. I danni maggiori si sono avuti al passaggio a livello di Letojanni, dove una grossa frana, staccatati alle 2 della notte scorsa dalla collina sovrastante, ha coperto le due carreggiate dell’autostrada Messina Catania, la Strada Statale 114 e la Ferrovia. Tutto bloccato da ieri notte fino alle 15 di oggi, quando è stato aperto un varco sulla 114 per consentire ai mezzi di transitare a senso unico alternato. Per quanto riguarda l’autostrada, auto e camion (verso Messina) vengono fatti uscire a Giardini Naxos per rientrare a Roccalumera, mentre quelli in direzione Catania, possono entrare al casello di Taormina, perché da Tremestieri a Taormina è chiuso al transito. Per quanto riguarda i danni nel comprensorio jonio, maggiormente colpiti i centri collinari. Difatti anche Gallodoro, Forza d’Agrò e Savoca sono stati flagellati dal maltempo. In quest’ultimo comune due famiglie sono rimaste isolate ai margini della frazione Contura, danni anche alle vie interne e al centro sportivo, con la pista completamente allagata. Sui danni del maltempo sono intervenuti gli onorevoli Pippo Currenti (Pdl) che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’Assessore per gli enti locali della Sicilia, con cui chiede fondi straordinari per i comuni danneggiati. E l’on. Carmelo Briguglio, vicepresidente dei deputati del Pdl ha presentato la seguente interrogazione urgente, al presidente del Consiglio dei Ministri. Eccola: “Per sapere se il Governo intenda intervenire con la massima urgenza per fare fronte, anche per il tramite della Protezione Civile, ai gravissimi danni a strutture pubbliche e private arrecati dagli eventi alluvionali che hanno colpito la provincia di Messina e segnatamente il Comune di Letojanni, l’Hinterland di Taormina e il territorio della zona Jonica Messinese (Gallodoro, Mongiuffi Melia, S. Alessio Siculo, Forza d’Agrò, S. Teresa di Riva, ecc.)”. (nella foto il Palazzetto dello sport di Savoca sottacqua).
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