Roccalumera – Si lavora a tutto campo per sgombrare l’ammasso di terra e fanghiglia che si è depositato, subito dopo il temporale di ieri, al chilometro 32 dell’autostrada Messina Catania, proprio in faccia l’abitato di Letojanni. Due ditte sono al lavoro, con camion, pale gommate e bulldozer, per spalare i detriti che un movimento franoso ha depositato lungo la carreggiata lato monte dell’A18, tra i caselli di Roccalumera e di Taormina, poco prima del parcheggio “Papale est”. Attualmente si marcia su una sola corsia (quella di sorpasso), ma entro fine settimana dovrebbero essere riattivate tutte e tre. Sulla carreggiata lato mare, prima del viadotto S.Filippo, la circolazione procede invece speditamente, dopo che una ditta specializzata ha provveduto a liberare pozzetti e tombini stracolmi d’acqua piovana. Il problema però sta a monte. Perché la fitta pioggia venuta giù, a seguito dei nubifragi del 15 e 21 scorsi, ha disegnato dei vistosi solchi lungo i terreni che costeggiano il muro di cinta dell’autostrada, per cui ad ogni temporale si creano dei mini torrenti, che rovesciano sull’ A18 terra, fanghiglia e pietrisco. Con grave pericolo per gli automobilisti e per mezzi in transito, che potrebbero essere sopraffatti dall’ondata dei detriti trascinati sull’autostrada. I dirigenti del Cas hanno dato incarico ad un geologo dell’Università di Catania per studiare a dovere la friabilità del terreno a monte dell’autostrada. Qualcuno ha pure insinuato che la causa di questi smottamenti franosi sull’ A18 potrebbe essere la disseminata costruzione di case e villette lungo i costoni che sovrastano l’abitato di Letojanni. Ma le frane verificatesi il 15 e il 21 settembre sono ben distanti dagli insediamenti urbanistici.
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