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venerdì, Settembre 20, 2024
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S.TERESA "LA DIFESA DEI GIUSTI"

S.Teresa di Riva – Presso l’auditorium delle Ancelle Riparatrici, ha avuto luogo la rappresentazione teatrale de “L’Apologia di Socrate”. Gli alunni della classe IV A del Liceo Scientifico “C. Caminiti” di Santa Teresa di Riva si sono cimentati nella rielaborazione e riduzione del testo originale, riguardante l’autodifesa pronunciata da Socrate nei confronti delle accuse ricevute da Meleto e Anito, al cospetto della giuria dei Cinquecento. Questo lavoro è stato svolto nell’ambito del progetto “La Difesa dei Giusti”, sotto la costante guida del prof. Santo Trimarchi, che ha invogliato i giovani a riflettere su di un problema che, a differenza di quanto si potrebbe pensare, è molto attuale. Lo spettacolo ha avuto inizio alle ore 10:30 e si è concluso con l’intervento del preside, del prof. Trimarchi, della prof. Maria Moschella e degli “attori” che hanno espresso le sensazioni provate sul palco e durante le prove. Francesco Calì ha impersonato Socrate, Meleto è stato rappresentato da Giuseppe Fazio, l’accusa da Hélène Gregorio, Vitaliano Moschella e Giovanni Tardanico, l’Oracolo di Delfi da Federica Smiroldo, i giudici da tutti gli altri alunni della classe IV A. Il teatro si è rivelato un mezzo efficace per trasmettere un messaggio di grande importanza. Socrate è un esempio di coerenza e soprattutto di giustizia: egli, potendo scegliere tra la morte e una vita senza la filosofia o in esilio, lontano dalla sua patria, sceglie di morire, poiché nell’al di là la vita continua, è migliore, si può stare in contatto con i grandi del passato; inoltre, una vita senza aspirazioni non è degna di essere vissuta. Durante il processo Socrate non si è lasciato intimorire e, per non suscitare compassione in tutti i suoi ascoltatori, ha evitato di portare con sé i suoi figli, amici e parenti, ma ciò non significa che egli non avrebbe voluto, infatti cita Omero, dicendo di non essere nato né da quercia né da pietra, ma da uomini. Questa può essere considerata una lotta sociale contro tutte le ingiustizie e i compromessi, che la gente sfrutta per accrescere la propria influenza nella società e ottenere potere e denaro, infatti “la ricchezza non genera virtù, ma le virtù generano ricchezza”. La corruzione e l’ignoranza sono due dei mali peggiori della società moderna, come di quella passata, essi imperversano senza sosta generando solo degrado e decadenza morale. Lo stesso si può dire dei vizi che hanno soppiantato tutte le virtù. Tutti gli uomini devono collaborare per risolvere questi problemi e per rendere migliore il mondo in cui essi stessi vivono, guardando a Socrate come un modello di moralità e di fedeltà ai valori della sapienza, della giustizia e del dialogo.

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